Autobus, la solita storia del carnet: ragazzino multato anche se aveva il biglietto

La denuncia Aveva appena finito la terza prova dell’esame di terza media, è salito sul bus in piazza Vittoria per tornare a casa, ha timbrato il biglietto ed è stato multato

Aveva appena finito la terza prova dell’esame di terza media, è salito sul bus in piazza Vittoria per tornare a casa, ha timbrato il biglietto e, subito dopo si è visto appioppare una multa da 15 euro dal controllore che era già sul mezzo urbano di Asf.

È la storia paradossale (tra l’altro non il primo caso che viene reso pubblico e, sicuramente, nella realtà saranno ben più numerosi gli utenti incappati in una situazione analoga) che ha come protagonista un ragazzino di 14 anni che si è visto sanzionare in quanto aveva un carnet di biglietti che risultava però incompleto poiché non erano state conservate tutte le matrici dei titoli di viaggio già utilizzate in precedenza, ma solo quelle degli ultimi ticket (compreso quello obliterato poco prima). Il biglietto di ieri è stato infatti regolarmente timbrato dal giovane comasco e addirittura era ancora “graffettato” alla matrice insieme ad altri ticket, segno quindi che faceva parte di un carnet e che non era stato acquistato singolarmente.

La ricostruzione

Al ragazzino è stato detto che poteva pagare subito la multa di 15 euro, ma non aveva con sé i soldi (come avviene quasi sempre a quell’età) oppure di recarsi nella stessa giornata in piazza Matteotti (cosa che poi hanno fatto i genitori del ragazzo) per non avere maggiorazioni della sanzione.

La norma – che viene tra l’altro riportata sulla multa – prevede infatti che il versamento entro 5 cinque giorni salga a 25 euro, che diventano 60 euro tra il quinto e il sessantesimo e poi la cifra cresce ulteriormente a 150 euro. Il tutto per un biglietto che era comunque stato validato correttamente al di là della questione sull’obbligo di conservare l’intero carnet con i ticket, compresi quelli già usati.

«Ovviamente si dirà che sul carnet è scritto che va conservato integro e tutto il resto, e abbiamo pagato la multa nonostante il tagliando fosse pinzato con le altre matrici – denuncia la mamma –. Il timbro riportava regolarmente la data e l’ora ed era chiaro che si trattava di un carnet visto che non era stato nemmeno staccato dal blocchetto originale. Siamo andati in piazza Matteotti e abbiamo pagato non perché lo riteniamo giusto, ma perché domani (oggi, ndr) la multa sarebbe diventata di 25 euro. Comunque faremo reclamo perché si tratta di una sanzione ingiusta». E aggiunge: «Quanto accaduto sembra un insulto al buonsenso e un modo discutibile di fare cassa, visto che il biglietto è stato regolarmente pagato e stiamo parlando pur sempre di un ragazzino di terza media che usciva dagli esami. E che, peraltro, è stato messo in enorme imbarazzo davanti ai compagni e all’intero bus, con il controllore che ha aspettato che timbrasse, cosa che ha fatto appena salito, per poi godere del suo momento di gloria umiliando un quattordicenne prima ancora che cominciasse il viaggio e usufruisse del servizio».

La replica di Asf

Dal canto suo in una nota la società ha fatto sapere che «Asf Autolinee ricorda ai viaggiatori che, al fine di evitare frodi, il carnet (blocchetto da 10 corse più 1 con copertina) deve rimanere integro per tutto il periodo di utilizzo, finché tutti i titoli (10+1) del blocchetto siano validati. L’indicazione è stampata sul blocchetto e viene data anche dai rivenditori: il carnet deve essere venduto e mantenuto (durante l’utilizzo) integro, senza separare la copertina dai singoli titoli di viaggio».

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