Caldo da star male in città: anziani in difficoltà e picco di accessi al Pronto soccorso

L’emergenza Il primario: «Non uscire nelle ore più calde e bere molto se si prendono farmaci». I consigli dell’agronomo per le piante: «Non esagerare con l’acqua, troppa crea problemi»

Il picco - l’ennesimo, a dire la verità, in un’estate che non si è fatta mancare gli eccessi - dovrebbe essere oggi, con temperature previste nel Comasco fino a 37 gradi.

Roba davvero da collassare, e infatti il disagio legato al clima, oltre a essere un tema sempre più al centro delle conversazioni, è diventato anche materia di sanità pubblica, con i pronto soccorso alle prese con un aumento dell’attività, soprattutto per gli effetti sugli anziani.

I numeri

Lo confermano i numeri di tutto rispetto degli accessi in questi giorni al Pronto soccorso del Sant’Anna: anche se siamo nel cuore del deserto agostano, la media di pazienti resta nettamente sopra i 150 al giorno.

Il report di Asst Lariana riferisce di 161 accessi per venerdì, altri 315 fra sabato e domenica oltre a 94 dalla mezzanotte di domenica alle 13 di ieri.

«Negli ultimi giorni abbiamo registrato un aumento degli accessi al Pronto Soccorso di pazienti fragili - spiega il primario Roberto Pusinelli - Si tratta prevalentemente di grandi anziani, spesso affetti da più patologie, che il caldo acuisce».

«Ciò che possiamo consigliare, in particolare agli anziani e ai fragili, per affrontare le ondate di calore è di non uscire durante le ore più calde della giornata - aggiunge Pusinelli - e, soprattutto, di bere molto in quanto la disidratazione favorisce l’accumulo dei farmaci assunti per le proprie terapie».

Ma il picco di caldo diventa un problema in tante situazioni quotidiane. Per esempio nella gestione del verde: come aiutare le nostre piantine a superare questo agosto tropicale?

«Alberi e cespugli già adattati al terreno non hanno bisogno di essere bagnati molto più del solito - spiega l’agronoma Anna Borghi - Un eccesso di acqua può creare problemi alla pianta, bisogno trovare un equilibrio fra l’irrigazione e (poca) sofferenza della pianta, che comunque se non viene irrigata è in grado, nel tempo, di cercare l’acqua nel terreno. In questo senso, le piante nuove hanno bisogno di più acqua».

In generale, spiega l’esperta, è meglio irrigare abbondantemente in poco tempo che poco tutti i giorni: «Questo perché le piante sono abituate al ritmo delle piogge».

Non con il sole

Diverso per le piante in vaso, abituate alla somministrazione più o meno regolare di acqua: «È comunque preferibile, invece che bagnare a intervalli prestabiliti, sentire quando la terra è secca. Ogni pianta ha esigenze diverse. Sconsiglio di bagnare quando il sole è alto, perché l’evaporazione immediata impedisce che l’acqua percoli nel terreno: meglio la mattina presto o la sera. Ancora, non far cadere l’acqua dall’alto ma versarla alla base della pianta: le goccioline sulle foglia funzionano come piccole lenti e bruciano le cellule vegetali». D’estate non è necessario concimare, ma bisogna prestare attenzione alla qualità dell’acqua: «È preferibile quella piovana o del pozzo a quella del rubinetto - spiega ancora l’agronoma - Se utilizziamo quest’ultima, verifichiamo il ph e nel caso correggiamolo con sostanze leggermente acidificanti. E usiamola a temperatura ambiente».

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