Cambiano le regole per gli autovelox: a rischio i cinque nuovi impianti di Como

Sicurezza stradale Esclusa la possibilità di collocarli lungo strade urbane con limite a 50. Il Comune aveva già inviato la richiesta. Il prefetto: «Valuteremo se è ancora possibile»

Pubblicato il “decreto Salvini”, ma la decisione sui nuovi eventuali autovelox in città non sarà immediata. Alla luce delle nuove disposizioni le valutazioni tecniche vanno aggiornate, spiega il prefetto Andrea Polichetti.

Il provvedimento del ministero della Infrastrutture dispone in sostanza una stretta agli autovelox, strumenti che dovranno a dovere essere distanziati, segnalati prima dell’ingresso nei centri urbani e mai installati in città su strade con il limite a 50 all’ora. La collocazione degli autovelox sarà determinata dai prefetti e i dispositivi potranno essere piazzati solo davanti a un documentato alto tasso di incidentalità.

Tempi tecnici

«Domani (oggi, ndr) è attesa l’ufficiale pubblicazione del decreto – spiega Polichetti – Leggeremo bene il testo, dovendo probabilmente tenere conto di alcuni aspetti che in precedenza non esistevano, confronto alla normativa attualmente in vigore. Quindi potremo capire come articolare di nuovo l’istruttoria, servirà un tempo tecnico per aggiornare le valutazioni fatte in passato. Dobbiamo acquisire tutti i dettagli e fare le cose con tranquillità. Detto che dobbiamo dedicarci anche a tanti altri temi». A volte urgenti e spinosi.

Il piano

Il sindaco Alessandro Rapinese già a inizio mandato aveva caldeggiato l’idea di installare un autovelox in Napoleona. Poi, dovendo passare dal parere della Prefettura basato sull’istruttoria della Polizia locale, aveva proposto di installare gli autovelox in un lungo elenco di vie, ridotto infine a cinque strade. Nel dettaglio: viale Innocenzo, via Napoleona, via Pasquale Paoli, via Canturina e via Varesina, forse anche in via Bellinzona.

A febbraio il prefetto, saputo che il ministro Salvini avrebbe a settimane firmato un nuovo decreto, aveva dichiarato: «Preferisco attendere la modifica al codice della strada annunciata, altrimenti rischieremmo di prendere una decisione salvo poi poco dopo dover fare un passo indietro».

Ora ecco il nuovo passaggio: «Procederemo come sempre senza forzare il passo insieme alla Polizia locale – dice ancora il prefetto – Peraltro mi aspetto che il ministero dell’Interno dia anche delle indicazioni operative per rendere omogenee ovunque le nuove misure».

È però un fatto politico che il senso del decreto Salvini voglia cercare di restringere il campo d’azione degli autovelox, considerati spesso uno strumento che i Comuni usano per fare cassa. Mentre dall’altra parte l’amministrazione Rapinese vorrebbe sfruttare ovunque gli autovelox per imporre limiti di velocità sempre più rigidi, considerando questa una priorità legata alla sicurezza degli utenti della strada. «Io non vedo incertezze – commenta Polichetti – noi dobbiamo semplicemente vedere gli elementi normativi e fattuali. Se ci sono i presupposti, come su ogni materia, allora procederemo, altrimenti no. Il codice della strada e le sue modifiche offrono delle linee sempre precise, non avremo indecisioni».

Il decreto Salvini scatta da giugno, i Comuni non in linea hanno tempo dodici mesi per adeguarsi, le multe prese in corso d’anno quindi restano valide.

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