Cronaca / Como città
Giovedì 19 Dicembre 2024
Camerlata, anche qui sono arrivati i piccioni: «Danneggiano la fontana»
La denuncia L’ex assessore Nini Binda: «Rischio per l’intera struttura». Il Comune valuta l’intervento di un falconiere (previsto anche a Villa Olmo)
I piccioni che hanno scelto la città di Como per stabilirsi hanno individuato senza dubbio luoghi di pregio. Non solo Villa Olmo, ma anche la fontana di piazza Camerlata, realizzata nel 1935-1936 da Cesare Cattaneo e Mario Radice per la Triennale di Milano e riportata e rimontata a Como sessant’anni fa, nel 1964.
Basta passare dalla piazza con al centro il monumento per rendersi conto di come i due cerchi superiori siano ormai di fatto la dimora abituale di un gran numero di pennuti (oltre la sessantina). Qualcuno ha scelto, invece, la zona più riparata delle sfere, meno visibile e con meno freddo.
Il ricorso ai falconieri
Gli effetti sull’opera sono tutt’altro che scherzosi. A segnalare la situazione è l’ex assessore della giunta Botta Nini Binda, che in passato aveva sponsorizzato per due volte con la sua azienda interventi di restauro della fontana.
«In altre città e lo avevamo fatto anche noi in piazza Cavour – dice –. Hanno usato con successo i falconieri per liberarsi dei piccioni e credo che si potrebbe fare un tentativo anche per la fontana di Camerlata. Si tratta di un metodo ben accettato dagli animalisti, a differenza di prodotti chimici o altri metodi. Bisogna però fare attenzione perché il guano dei piccioni è deleterio per la struttura poiché può intaccarla in modo irreversibile. Mi auguro che il Comune intervenga in un modo o in un altro poiché il rischio è che l’involucro della fontana si rovini e poi, per ripristinarlo, anziché spendere 10 la cifra salirà a 100».
La fontana di piazza Camerlata è osservata speciale a Palazzo Cernezzi. Lo spiega l’assessore ai Lavori pubblici e all’Edilizia pubblica Maurizio Ciabattoni: «Siamo ovviamente a conoscenza del problema dei piccioni, che è aumentato in modo consistente nell’ultimo periodo, e si stanno facendo delle valutazioni su come intervenire, tenendo conto che stiamo parlando di un monumento importante e tutelato e, quindi, tutto va concordato con la Soprintendenza. I dissuasori con gli spilloni avrebbero un effetto impattante ed è complicato metterli proprio perché si tratta di un monumento». E aggiunge: «Se per Villa Olmo verrà scelto di portare il falconiere gli faremo fare un passaggio, compatibilmente con il traffico e i rumori, anche alla fontana di Camerlata. Sarebbe la soluzione migliore anche perché molto meno invasiva».
I falchi finti
La carta del falconiere, che viene già utilizzato con successo anche in alcune zone del lago, sarebbe quella anche meno dispendiosa dal punto di vista economico.
Chi ha avuto problemi di gestione dei piccioni in case private o condominiali, sa bene quanto interventi di questo tipo siano costosi (il guano, tra l’altro, va smaltito come rifiuto speciale). Il falconiere viene invece utilizzato perché i piccioni, secondo chi li studia, hanno una memoria molto marcata e, quindi, l’obiettivo è quello di associare la presenza di animali per loro pericolosi come i falchi a un determinato posto (che sia Villa Olmo o la fontana di Camerlata) scoraggiandoli a ritornare. Inutile pensare a falchi finti poiché i test già effettuati da altre parti hanno dimostrato che i piccioni riescono a smascherare la presa in giro.
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