Cancellate le multe a 14mila “no vax”: «Retromarcia sbagliata»

Il caso La misura appena decisa dal governo fa discutere anche a Como. Il presidente del’Ordine dei medici: «Era a rischio la salute di tutti». «Perché premiare chi non rispetta le leggi?»

Como

Covid, annullate le multe ai no vax. Nel Comasco ne erano partite 14mila.

Una delle misure contenute nel “milleproroghe” approvato dal consiglio dei ministri prevede l’abrogazione delle sanzioni pecuniarie non saldate in materia di obbligo vaccinale introdotte nella primavera del 2021.

Era appena partita la campagna vaccinale, era una fase drammatica della pandemia, occorreva mettere al riparo la maggior parte della popolazione il più in fretta possibile per tentare di contenere il contagio dilagante (il virus nella nostra provincia ha provocato oltre tremila decessi).

Le multe, pari a 100 euro, erano state comminate agli over 50 no vax, insieme alla sospensione dal lavoro senza Green pass. In verità quelle sanzioni sono partite con lentezza. Perché ci sono voluti mesi per stilare gli elenchi dei non vaccinati, effettuare controlli incrociati, tra avvocati pronti a ricorrere e appuntamenti fissati ai centri vaccinali come alibi.

Annunci e passi indietro

Comunque alla fine del 2022 l’Agenzia delle Entrate, in due tranche, nel Comasco aveva consegnato a Poste 14mila multe da recapitare ai cittadini senza la giusta copertura vaccinale. Poi l’esecutivo aveva congelato la misura fino all’estate del 2023. Una successiva proroga aveva bloccato le sanzioni fino alla scorsa estate e poi fino a fine anno.

Adesso è arrivato il condono tombale per le sanzioni non riscosse, chi ha pagato invece non si vedrà restituire la somma. E la decisione fa discutere. «C’erano tanti anziani non vaccinati, erano momenti concitati – commenta Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – e comunque quando uno Stato decide di dare una multa non dovrebbe tornare indietro. Tanto più che le sanzioni sono state tolte solo a chi non ha pagato, agli altri non verranno rimborsati». In parallelo nella nostra provincia erano stati sospesi perché non vaccinati 150 sanitari. Soprattutto infermieri, oltre 50, una ventina di psicologi, altrettanti tecnici, 13 farmacisti, 45 medici. Persone che, decaduto l’obbligo, sono state reintegrate.

Le reazioni

«Per colpa del Covid io sono ammalato da ormai cinque anni – ricorda il dottor Gabriele Moltrasio – Avrei fatto volentieri quel vaccino, purtroppo non è arrivato per tempo. Comunque gli obblighi vaccinali introdotti quattro anni fa erano stringenti, le multe invece erano solo simboliche. E penso che ormai sia tardi per riaprire quel capitolo».

Antonio Iraci, ex primario di Psichiatria dell’Asst Lariana, commenta: «Premiare persone non rispettose delle regole e della salute pubblica penso non sia rispettoso è un errore strizzare l’occhio a una pseudo libertà».

Giuseppe Chindamo, presidente dell’Ordine degli infermieri, chiosa: «Nessuno ama obblighi e sanzioni, ma durante quei momenti critici quelle misure erano necessarie per proteggere la salute di tutti».

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