Caos Lilt, il presidente rieletto: «Che schifo, pronto a lasciare»

La polemica Il senologo Giorgio Maria Baratelli sulle elezioni di sabato: «Competizione vergognosa, gli avversari hanno tramato alle mie spalle»

Il presidente della Lilt di Como si dice «schifato» e nonostante la riconferma pensa già alle dimissioni.

Giorgio Maria Baratelli, senologo comasco da dieci anni alla guida della Lega per la lotta ai tumori, ritiene «vergognosa» l’aspra competizione elettorale andata in scena sabato per il rinnovo delle cariche dell’associazione di volontariato.

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Le reazioni

«Sì, sono schifato, penso che nonostante la riconferma con un’ampia maggioranza darò le dimissioni – dice Baratelli - avesse vinto il candidato dottor Alberto Pierini con il sostegno dell’ex vice presidente Maurizia Brenna mi avrebbero fatto un favore. Il comportamento dell’altra lista è stato grave, le hanno provate tutte. Sono stati coinvolti anche dei noti medici colleghi senza mai avere il coraggio di un confronto trasparente, tramando alle spalle si sono rivolti a Roma e a Milano facendo alla fine brutta figura».

Alla base della polemica, come noto, il pacchetto di iscrizioni a ridosso delle elezioni. A sostegno di Pierini circa 150 persone si sono iscritte alla Lilt nelle ultime ore. Ciò nonostante il consiglio direttivo non si è riunito per tempo per confermare le nuove iscrizioni. I nuovi soci arrivati alla sede di via XX Settembre per votare sabato mattina non sono stati ammessi. E tale era la tensione che sono stati chiamati i carabinieri per verbalizzare l’accaduto.

«Dieci anni fa ho ereditato con orgoglio la Lilt – dice Baratelli – una realtà che versava in uno stato di profonda crisi. Dopo tanti sacrifici e impegno siamo riusciti a risollevarne le sorti e ora la sezione comasca vanta un bilancio in salute per svariate centinaia di migliaia di euro. Soldi che però devono essere messi a disposizione dei pazienti, reinvestiti in prevenzione, in nuovi macchinari. E questo è un principio difficile da fare capire a chi vuole decidere anche delle libere associazioni».

Pierini, impegnato nella breast unit del Sant’Anna, vorrebbe maggiormente avvicinare la Lilt all’Asst Lariana. Baratelli preferisce lavorare con maggiore autonomia. Idee e programmi a parte, Pierini e i suoi sodali hanno incaricato degli avvocati dipresentare già da domani un esposto in Procura, intendo ricorrere insomma alle vie legali.

L’esito

Chiusi i seggi sabato sera, dopo diversi screzi e controlli, a Baratelli sono andati 458 voti, a Pierini 223. Una partecipazione massiccia in tempo di crisi democratica anche senza i nuovi soci se si pensa che al precedente turno avevano votato in 223. Per il direttivo della Lilt possono votare tutti i soci, circa 12mila a Como, quasi tutti però sono pazienti che fanno la tessera per accedere alle visite e agli esami, non per partecipare attivamente all’associazione.

Il gruppo riconfermato ha comunque rivendicato la netta vittoria. Al contrario secondo i ricorrenti i 150 nuovi soci avrebbero permesso a Pierini di primeggiare. A loro parere infatti con il sistema di delega (ogni votante può esprimersi anche per una seconda persona documenti alla mano) avrebbero ottenuto un maggior numero di preferenze.

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