Capsula del tempo al Giovio: la maturità viaggia fino al 2100

Gli esami Temi e video con i commenti di prof e alunni verranno sotterrati: «Noi avremo 94 anni, i nostri colleghi ci ricorderanno»

Mazzi di fiori e bottiglie stappate fuori dal Giovio, ieri mattina, per i nuovi “maturi” che hanno concluso l’orale dell’esame di Stato. Qualcuno l’ha affrontato con un sorriso, qualcun altro si è sciolto in un pianto liberatorio appena fuori dall’aula, altri ancora attendevano il proprio turno cercando di pensare a quale spunto potesse essere loro offerto dalla commissione, con i relativi collegamenti da fare con le materie dell’indirizzo.

«È andata bene, sono stato fortunato per il tema scelto dalla commissione - racconta Jacopo Pedretti, atteso fuori dalla scuola di via Pasquale Paoli dagli amici e dai compagni di classe con lo spumante in mano - Mi è stata mostrata un’immagine di dottor Jekyll e Mr Hyde, ho quindi parlato di dualismo collegandomi a Nietzsche, poi la Guerra Fredda, il dualismo delle particelle in fisica, Mattia Pascal, e altri collegamenti, con quasi tutte le materie. La commissione è stata comprensiva, mi ha aiutato nei momenti di difficoltà. Chiedono anche un resoconto dell’esperienza di Pcto e se ha aiutato a capire che cosa si vuole fare dopo il liceo. Io ho scelto design del prodotto industriale al Politecnico».

«È andata bene, ero un po’ agitata - aggiunge anche Maria Chiara Peduzzi - Quando esci, è più la liberazione di essere fuori che la preoccupazione di aver sbagliato qualcosa. Se ci ripenso, credo che avrei potuto fare meglio ma va bene così, ora vedo gli altri. A me è uscita una citazione dal romanzo di Primo Levi “La chiave a stella”, incentrato sull’amore per il proprio lavoro. L’ho collegato al tema del lavoro in considerazione di quello che abbiamo fatto quest’anno». Proprio di Maria un rito scaramantico, che lei ha usato durante l’anno e che ora suggerisce ai compagni. «È il rito dell’accendino - spiega con un sorriso – si soffia sulla fiamma come se fosse una candela, ha sempre portato bene».

«A me è stato proposto il paradosso dei gemelli che ho collegato alla questione del tempo, in latino con Seneca per la brevitas del tempo – racconta anche Vanessa Angelini - Per storia ho parlato del ’900 come secolo breve, per italiano il tempo impuro di Svevo. Ho trovato collegamenti anche con inglese, filosofia e arte; le domande sono state tutte inerenti e di approfondimento rispetto al tema di cui stavo parlando».

«È andata - sospira nel dirlo Tommaso Caflisch – sono contento. Ho avuto una foto di Salgado sullo sfruttamento delle risorse in Brasile; ho parlato del rapporto tra uomo natura in arte, del realismo, per inglese del periodo romantico. E anche colonialismo per storia. Ora si fa festa». Momenti che rimarranno impressi non solo nella mente dei ragazzi, ma che saranno anche tramandati agli studenti del… 2100. Questo grazie a una speciale capsula del tempo, ideata da quattro ragazzi di 4SE: Elisa Bilotta, Daniele Tiburzi, Giulia Radice e Riccardo De Lorenzo: «L’idea è nata per un compito di educazione civica dato dalla professoressa di inglese – racconta Elisa - Dovevamo descrivere la nostra visione del mondo nel 2100, sia in positivo che negativo. A noi è venuta in mente la capsula del tempo, con all’interno i valori che vorremmo fossero mantenuti nel 2100 e lettere personali su temi che ci stanno a cuore: esplorazioni spaziali, realtà aumentata e stampe 3D, arti performative, come sarà la natura nel 2100 e come migliorare l’ambiente. Alla prof è piaciuto molto, anche al preside, e così il nostro progetto è stato ampliato a tutta la scuola, quindi abbiamo deciso di cogliere in un video il Giovio del 2024 intervistando studenti, professori, il preside e ripreso alcuni momenti comuni».

Tra questi anche gli esami di maturità. «La capsula sarà seppellita il primo giorno di scuola l’anno prossimo - aggiungono i ragazzi -. Noi avremo 94 anni quando sarà dissotterrata, ma gli studenti del 2100, se ci saranno, vedranno com’era la scuola nel 2024 e com’era la vita. Sarà in cortile, con il preside stiamo decidendo dove, e sopra sarà messa una targa con scritto di riaprirla nel 2100. All’interno metteremo altri lavori o oggetti che rappresentano la scuola, poi post-it con frasi e dediche agli studenti del futuro». La capsula del tempo sarà naturalmente ricoperta di un materiale che possa resistere per altri 76 anni.

Promossi a pieni voti? Mandateci le vostre foto

Torna anche quest’anno l’iniziativa del nostro giornale per “premiare” gli studenti comaschi che hanno concluso un ciclo di studi con il massimo dei voti. Se avete ottenuto 100 (oppure 100 e lode) alla maturità, oppure 10 e lode all’esame di terza media, avete la possibilità di veder pubblicata la vostra fotografia sulle pagine del nostro quotidiano.

Partecipare è semplice: basta inviarci via email una fotografia di buona qualità e scrivere il proprio nome e cognome, indicando la scuola frequentata e il voto ottenuto. La mail va inviata esclusivamente all’indirizzo [email protected]. Nei giorni successivi all’invio e compatibilmente con gli spazi la foto verrà pubblicata.

L’iniziativa è un modo per fare i complimenti ai “bravissimi” che hanno terminato un ciclo di studi e per regalare loro un ricordo, appunto la pubblicazione sul giornale del territorio. Naturalmente la fotografia può essere inviata anche dai genitori o nonni dello studente.

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