Carducci sotto assedio. Oggi lo sfratto?

Il caso Cresce la tensione, la presidente Forgione chiama i soci a raccolta: «Servono volontari per un presidio». Il sindaco Rapinese conferma: «Sarà la nuova sede del Conservatorio». Le opposizioni: «Se ne discuta in consiglio»

Se tutto andrà come previsto - in orario imprecisato e tutto da indovinare - l’amministrazione comunale tenterà oggi di sfrattare l’associazione Carducci dalla sua storica sede di viale Cavallotti, operazione già fallita la scorsa settimana poche ore dopo il provvedimento con cui il giudice civile del tribunale di Como respingeva il ricorso che la stessa associazione aveva presentato contro l’ordinanza di sgombero. Venerdì il sindaco Alessandro Rapinese ha gratificato di una spiegazione i suoi ascoltatori di Espansione tv, chiarendo che l’obiettivo è quello di tornare nel pieno possesso dell’edificio («è nostro e ce lo prenderemo») per poter dare il via ai lavori di restauro che rappresentano premessa del successivo trasloco del Conservatorio.

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Dopo la diretta tv, in città si sono susseguite diverse voci, a partire da quella secondo la quale, fallito il primo blitz, il sindaco tornerà scortato da un numero più congruo tra polizia locale, carabinieri e addetti alla piombatura di porte e finestre. Sabato la presidente dell’associazione Maria Cristina Forgione ha fatto girare nel gruppo whatsapp dei soci una sorta di appello, cercando volontari disposti a organizzare una sorta di presidio per la giornata di oggi, quando in realtà avrebbe dovuto essere convocata anche una riunione del consiglio direttivo nel corso della quale valutare una controproposta da sottoporre al Comune.

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Ieri sulla vicenda è intervenuto il consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi, con un comunicato diffuso a nome di tutti i gruppi di minoranza del consiglio: «Alla luce degli avvenimenti delle ultime ore e delle dichiarazioni del sindaco che ha parlato di una prossima “azione di forza”nei confronti della Associazione Carducci, comunichiamo - scrive il consigliere - che domani mattina (oggi, ndr) depositeremo un’istanza per la convocazione urgente delle Commissioni II e IV perché il tema venga portato nel dibattito consigliare. Siamo convinti che, al di là delle rispettive esigenze, l’amministrazione non possa negare all’Associazione Carducci, benemerita e secolare espressione della cultura di questa città, un confronto in cui possa essere individuata la soluzione migliore. Di fronte a un problema, la ricerca della soluzione non può passare sempre da “atti di forza”, come, invece, intende il sindaco. Il sindaco dovrebbe essere il buon padre di famiglia di questa città, una figura capace di prendere decisioni, ma non prima di aver dato il giusto spazio all’ascolto e al confronto».

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