Casa vuota perché va dalla figlia: «E ora Aler mi vuole sfrattare»

La storia La donna, malata, è spesso a Erba per farsi assistere dalla congiunta

Ha bisogno di assistenza e vuole avvicinarsi alla figlia, ma rischia lo sfratto. La signora Giulietta Scordamaglia, 68 anni, si è rivolta al nostro quotidiano per raccontare la sua difficile situazione, alla ricerca di una soluzione abitativa che le permetta di avere l’aiuto di un parente stretto.

«Abito nelle case popolari di via San Bernardino da più di dieci anni – racconta – ho una invalidità al 91% con diverse malattie con cui convivere. Sono quattro anni che chiedo inutilmente il trasferimento a Erba, per avvicinarmi a mia figlia che, pur dovendo badare ai suoi figlio piccoli, può darmi una mano. Ora l’Aler mi ha detto che valutano di togliermi la casa a Como, visto che spesso sono costretta ad andare da mia figlia per ricevere un minimo di assistenza».

Scordamaglia assicura di non essere morosa e di essere in regola con pagamenti e procedure. Ammette anche di trascorrere molto tempo a Erba nel domicilio della figlia, ma spiega anche di non avere altre soluzioni.

Secondo i responsabili del sindacato degli inquilini Sicet, della Cisl dei laghi, è ragionevole che l’Aler possa immaginare di riassegnare gli appartamenti che non vengono abitati a tempo pieno , è una razionalizzazione sensata delle case a disposizione del pubblico. A meno di dimostrare un vero utilizzo dell’appartamento. La signora in questione però merita di trovare una soluzione che la tuteli e dunque il sindacato cercherà di dialogare con l’agenzia lombarda per l’edilizia residenziale.

Nel frattempo sul sito dell’Aler è stato pubblicato il nuovo bando per l’assegnazione di 58 alloggi nell’ambito di Como, le domande vanno inviate entro il 30 settembre. E’ possibile richiedere l’assegnazione di un alloggio a canone sociale. La domanda può essere presentata esclusivamente online, attraverso l’apposita piattaforma regionale dei servizi abitativi (www.serviziabitativi.servizirl.it/serviziabitativi).

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