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Emergenza abitativa L’ente: «Al lavoro con la Regione per valorizzare gli immobili sfitti». Disponibili in città 93 appartamenti. Prezzi calmierati, interventi a carico degli inquilini
Como
Case pubbliche, da sistemare, per infermieri e autisti, a canone calmierato. La Regione nelle scorse settimane ha dato impulso alle Aler per dare risposte ai lavoratori del sistema pubblico, a partire da sanità e trasporti, persone altrimenti tenute lontane dai costi delle case e degli affitti. I primi bandi sono già usciti, per esempio a Varese e a Saronno, dove è stata garantita una corsia preferenziale ai sanitari e ai vigili del fuoco.
A Como la scelta, ormai imminente, è cercare di sistemare le case sfitte e dare soluzioni di lungo periodo ai dipendenti del sistema sanitario e delle agenzie di trasporto, quindi in particolare ai lavoratori dell’Asst Lariana e di Asf. «Aler Como sta lavorando in sinergia con Regione e con gli altri attori istituzionali – scrive l’ente in una nota - per predisporre una proposta operativa che consenta di valorizzare gli alloggi attualmente sfitti per carenze manutentive, da destinare fino a 15 anni, prorogabili di altri dieci a dipendenti del sistema sanitario nazionale e del trasporto pubblico locale. Questi alloggi, assegnabili con formula di automanutenzione e canoni calmierati, rappresentano uno strumento utile per rispondere alla crescente difficoltà di accesso alla casa in contesti urbani a pressione abitativa elevata».
Dunque i nuovi affittuari potranno beneficiare di case a basso costo, ma dovranno sostenere a loro spese opere di piccola ristrutturazione.
I protocolli d’intesa già sottoscritti con la Regione da tutte le Aler lombarde prevedono un confronto con gli enti sanitari e le aziende del trasporto per capire bene fabbisogni e necessità. Sia l’Asst Lariana che Asf per Como si sono comunque espresse a favore della misura, sottolineando le difficoltà dei sanitari come pure degli autisti nel trovare casa, specialmente per le giovani famiglie in arrivo da fuori.
È sempre Aler a fare sapere che in città ci sono 155 alloggi assegnabili, 57 che sono in fase di ristrutturazione e appunto 93 appartamenti che hanno delle carenze manutentive e che non risultano inseriti in programmi di riordino. È da questa quota di case pubbliche quindi che verranno selezionate alcune abitazioni da offrire a sanitari e autisti, un piccolo numero di appartamenti potrebbe essere assegnato con la stessa ratio anche agli enti del terzo settore per accogliere famiglie e stranieri. Occorre precisare che in media le ristrutturazioni utili a riaprire una casa popolare ammontano a circa 15mila euro di spesa, molti sono interventi anche più piccoli che un privato può risolvere con maggiore velocità.
In totale Aler Como in provincia gestisce 5.755 unità abitative pubbliche, circa quattro su dieci per conto dei Comuni. In città l’amministrazione comunale tra il 2023 e il 2024 ha trasferito ad Aler 800 alloggi, in parte come detto bisognosi di ristrutturazioni e manutenzioni.
In ultimo, la Regione ricorda che la priorità per l’edilizia residenziale pubblica resta il sostegno delle persone più vulnerabili, ai bandi si accede secondo criteri di reddito e indigenza. Ma a questo scopo s’intende affiancare politiche abitative per accogliere anche lavoratori e professionisti.
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