Case vacanza vuote? Spopola per l’inverno l’affitto «transitorio»

La città che cambia Nel periodo con meno visitatori tanti puntano sul contratto fino a un massimo di 18 mesi. Majeli: «Strumento tornato in auge, a volte conviene»

Aumentano gli affitti “transitori”: per i lavoratori la casa è a tempo determinato, in attesa del ritorno dei turisti. Trovare casa a Como non è affatto semplice, come sanno bene per esempio i medici e gli infermieri al lavoro al Sant’Anna o al Valduce. Le ragioni sono spesso collegate al grande afflusso di turisti in arrivo negli ultimi anni sulle sponde del lago. Non è quindi forse un caso che proprio in questi giorni alcuni medici in formazione in cerca di una casa un affitto si siano sentiti proporre solo contratti per un periodo molto limitato di tempo, non oltre la primavera. Un contratto transitorio, fino a quando riprende la stagione turistica.

Una via di mezzo

Questa tipologia di contratto è una via di mezzo tra la locazione breve, fino a un massimo di trenta giorni per le classiche case vacanze, e i contratti di lunga durata, i “quattro più quattro anni” che ormai in città stanno diventando un’eccezione. Sono sempre di più gli annunci e le offerte di questo tipo in città e nella cintura urbana. Il bisogno di casa di infermieri, medici specializzandi, ma anche insegnanti e dipendenti pubblici però non si esaurisce alla fine dell’inverno.

«L’affitto transitorio è uno strumento che esiste da diversi anni, ma che di recente è tornato molto in auge – spiega Simone Majeli, titolare di RentAllComo, realtà che gestisce decine di appartamenti nel Comasco – La ragione, è vero, è strettamente collegata al turismo. Nei momenti di bassa stagione, quando la richiesta da parte dei visitatori cala, conviene a volte affittare per un periodo determinato di tempo. Sopra ai trenta giorni e fino a un massimo di 18 mesi. Molti locatari scelgono così di garantirsi un’entrata per tre, quattro mesi, fino per esempio ad aprile, e poi tornare ad ospitare turisti».

Nell’ultimo anno questa tipologia di contratto nelle principali città turistiche sta esplodendo. Milano segna un +59% in dodici mesi, secondo i principali siti immobiliari queste offerte stanno raddoppiando. Il motivo è anche la mano più libera che il contratto transitorio lascia ai proprietari sulla politica dei prezzi. «È chiaro, così non appena concluso un contratto si può ritoccare il canone, mentre il contratto tradizionale di lunga durata è più vincolante – dice ancora Majeli – E in effetti alcune case pensate per accogliere i turisti propongono ai professionisti o alle nuove famiglie provenienti da fuori provincia degli affitti transitori a prezzi folli, così alti che c’è il rischio che le case rimangano vuote. Comunque il forte aumento di questa tipologia di affitti anche a Como è dovuto anche a un’altra ragione. Ci sono proprietari che, stanchi del mercato degli affitti brevi, per soli turisti, scelgono questa nuova strada. Ospitare visitatori stranieri giorno per giorno è un impegno, anche gravoso, mentre affittare per un mese, massimo tre, può essere più semplice e comunque remunerativo». Poi, salutato l’affittuario, si può con più facilità scegliere di cambiare di nuovo strada.

I requisiti

«Alla radice c’è il bisogno di casa – commenta Claudio Bocchietti, per Confedelizia Como – e la forte domanda dei lavoratori e delle famiglie, a fronte dei pochi appartamenti in affitto a prezzi sostenibili. Questi strumenti ibridi stanno un po’ a cavallo, ma hanno comunque dei binari da rispettare, occorre dimostrare la necessità di questa transitorietà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA