Caso Noseda, istruttoria aperta mesi fa. Indaga la Procura della Corte dei conti

Il superdirigente Già in estate la magistratura contabile ha chiesto gli atti dell’assunzione. Cantù respinge la richiesta di sanatoria: «Il trasferimento a Como è illegittimo»

Como

L’inchiesta della Procura della Corte dei Conti sul trasferimento del super dirigente del Comune Luca Noseda da Cantù a Como, è stata aperta prima della fine dell’estate scorsa. È quanto, sulla base di fonti accreditate, La Provincia è riuscita a ricostruire in merito a una vicenda che non solo ha creato uno scontro tra le due amministrazioni comunali, ma che ha spinto la magistratura contabile ad accendere i fari per accertare la correttezza della mobilità del dirigente da un posto pubblico all’altro.

Il trasferimento da Cantù

L’interessamento da parte della Corte dei Conti è diventato di dominio pubblico nell’ultimo consiglio comunale, quando a chiedere lumi sulla vicenda è stato il consigliere Antonio Tufano. Il quale ha chiesto al sindaco di conoscere nei dettagli una presunta «situazione di stallo» in merito al ruolo di Noseda dovuta a «presunte irregolarità nel passaggio da Cantù e Como». La vicenda, nella coltre di mistero imposta dalle “esigenze di riservatezza” richiamate dal sindaco Rapinese, è complessa e merita di essere ricostruita nel modo più preciso possibile.

Già prima della fine dell’estate la Procura regionale presso la Corte dei conti, ovvero l’organo che indaga su presunti illeciti dal punto di vista contabile e su possibili danni erariali, aveva deciso di aprire un fascicolo (al momento puramente istruttorio) sull’affaire Noseda. Traccia dell’apertura dell’inchiesta la si ritrova nella richiesta di copia del fascicolo canturino inerente la procedura di mobilità che, nel luglio di due anni fa, ha visto l’attuale dirigente al settore Opere pubbliche di Como lasciare la Brianza per le rive del lago. Un trasloco mai ben digerito dall’amministrazione del sindaco Alice Galbiati, che anzi lo ha bollato (con tanto di lettera formale e protocollata indirizzata a Palazzo Cernezzi) come “illegittimo”.

Il tentativo di sanatoria

Ed è proprio su quell’asserita illegittimità che indaga la Procura presso la Corte dei conti, che ha chiesto atti e documenti ma che - al momento - non ha preso alcun provvedimento.

Il tema sul trasferimento del dirigente, che sta trattando fascicoli importantissimi (non ultimo quello sul nuovo stadio), era già stato affrontato dopo un’interrogazione del consigliere Vittorio Nessi, al quale aveva risposto l’allora assessore al Personale Nicoletta Anselmi, che definì assolutamente corretta l’assunzione. La stessa Anselmi, già dirigente (e quindi collega di Noseda) in Comune a Cantù, si è dimessa dalla giunta comasca per «motivi personali» la scorsa estate più o meno in concomitanza con le prime richieste della Procura contabile.

Veniamo quindi ai giorni scorsi, ovvero - come peraltro già anticipato - quando Palazzo Cernezzi ha protocollato una lettera indirizzato al Comune di Cantù nella quale si fa riferimento a un’istruttoria della Procura della Corte dei conti e si chiede di sanare la posizione di Noseda dando «ora per allora» il nulla osta al trasferimento del dirigente, richiesta che a Cantù si è scelto di rispondere negativamente, trattandosi di atti del 2023 e quindi non più modificabili.

E che un’indagine sia stata aperta lo conferma confermai indirettamente l’assoluto riserbo sulla questione da parte del Comune di Como stesso e al richiamo alle regole del Codice di giustizia contabile sulla riservatezza degli atti compiuti dalla Procura fino alla notificazione dell’invito a dedurre.

Il problema è che, fino alla chiusura delle indagini, sui grandi progetti del Comune pende una spada di Damocle: se il super dirigente avesse o meno titolo per occuparsene.

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