Cronaca / Como città
Domenica 28 Febbraio 2021
C’è il virus, ma ressa come a Pasquetta
Delirio per gli ultimi giorni in “giallo”
Città presa d’assalto fin dal mattino. L’annuncio della zona arancione ha spinto tutti a muoversi. Code e Napoleona bloccata, parcheggi esauriti
Le temperature primaverili, l’ultimo weekend in zona gialla: c’erano le premesse per un sabato da tutto esaurito a Como. Così è stato, anzi si è andati oltre le previsioni. A dispetto del Covid, ancora ben presente nella provincia.
Vie del centro storico piene zeppe di persone in arrivo da tutta la regione, coda fuori dalle gelaterie, giardini a lago occupati da giovani e famiglie seduti sul prato a prendere il sole, file di moto parcheggiate lungo viale Geno: se non fosse per la presenza delle mascherine, quella di ieri poteva essere scambiata per una solita, affollatissima, Pasquetta. Inoltre, con il crescere della temperatura, le distanze interpersonali si assottigliano sempre più e le mascherine, seppur tutti l’abbiano indosso, in qualche caso finiscono per coprire solo il mento.
Parcheggi esauriti
La notizia del ritorno in “arancione” da domani, quindi con gli spostamenti consentiti solo all’interno del proprio Comune, ha avuto l’effetto di spingere le persone a uscire di casa, prima di doverci restare per chissà quanto tempo. Così, già la mattina, i parcheggi del centro iniziavano a essere pieni, mentre dalle 14 all’ex zoo, in via Auguadri e al Valduce non si trovava un posto libero (e così è stato fino alle 18). Numeri forse mai toccati negli ultimi dodici mesi. L’ultimo sabato in zona gialla è stato un richiamo troppo forte per i comaschi - e non solo - che hanno riempito le vie e i tavolini dei bar del centro fino alle 18, orario in cui i locali hanno chiuso (hanno lavorato molto anche i ristoranti e i fast food, a pranzo).
Sul lungolago l’afflusso è stato più alto del previsto. In diversi, hanno deciso di godersi il sole sdraiati sulle porzioni di prato lungo la passeggiata di viale Geno, o seduti sui muretti. All’ora di pranzo, erano pieni di clienti tutti i tavoli all’aperto della piazza della funicolare e di piazza Croggi, con tanti altri in attesa del proprio posto.
Oltre il centro storico
Oltre al centro storico, pieno di gente a passeggio, fra i luoghi più gettonati c’era la zona dei giardini a lago.
Gli spazi verdi, in particolare quello fra il tempio Voltiano e il monumento ai Caduti, erano occupati da giovani e famiglie sedute a godersi il sole. Tante le persone sdraiate nella “spiaggetta” retrostante il mausoleo dedicato allo scienziato lariano: per fortuna, la temperatura scoraggia ancora a tuffarsi nel lago, azione vietata con qualsiasi grado, come recitano i cartelli anti balneazione.
La viabilità, già in difficoltà la mattina per via dei lavori in autostrada, è andata in crisi nel pomeriggio. Attorno alle 16.30, scendendo verso il centro, la Napoleona era bloccata, con le due corsie in coda. Idem il girone, in particolare viale Battisti. Un sabato nero, con automobilisti costretti a lunghi giri alla ricerca di un parcheggio. Un sabato “normale”, se non fossimo ancora in mezzo a una pandemia.
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