Istituto Como Nord contrario alla chiusura della scuola di Ponte Chiasso: «La relazione del Comune è errata»

Primaria Nel verbale votato all’unanimità si esprime dissenso rispetto alla decisione presa dalla giunta Rapinese: «Nella struttura è ospitata la biblioteca di quartiere, oltre agli uffici di tutto l’istituto»

È emersa oggi la delibera (obbligatoria, ma non vincolante, come nel caso di quelle già votate dell’istituto Como Borgovico) dell’istituto Como Nord sulla chiusura della scuola primaria di Ponte Chiasso, rispetto alla quale è stato espresso dissenso unanime. Nel verbale si rende conto delle motivazioni che hanno portato a una presa di posizione contraria alla decisione dell’amministrazione comunale e tra queste spicca un duro attacco al piano di riorganizzazione della rete scolastica comunale, per quanto riguarda l’istituto De Calboli.

Leggi anche

«La percentuale di occupabilità della scuola primaria di Ponte Chiasso riportata nella relazione è del tutto errata» si legge nel verbale, firmato dalla presidente del consiglio d’istituto Alessia Giuseppina Pastrolin. «Il Comune non ha tenuto conto che nello stesso stabile un intero piano è occupato dalla direzione e dagli uffici di segreteria, dall’aula magna e dai locali di supporto dell’istituto comprensivo Como Nord (comprendente anche le scuole primaria e secondaria di Campione d’Italia), oltre che dalla biblioteca di quartiere dedicata ai bambini dai 3 ai 12 anni».

«Via Bellinzona pericolosa e trafficata»

Non è però questa l’unica ragione per cui gli undici membri del consiglio presenti alla riunione hanno deciso di votare contro la decisione della giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese. Tra le altre messe in evidenza c’è la questione dell’alternativa proposta dall’amministrazione comunale agli studenti di Ponte Chiasso, ovvero la primaria Massina di Monte Olimpino. Una scuola che, nella relazione presentata dal Comune alla Provincia, è segnalata come più vicina a quella di Ponte Chiasso, perché la distanza tra le due è di soli due chilometri. Sulla questione però il consiglio d’istituo della Como Nord mette un punto fermo e anche qui parla di «errore» e di «alternativa non percorribile». Diverse le ragioni.

La prima è che la primaria di Monte Olimpino non sarebbe idonea ad accogliere anche gli studenti della De Calboli in quanto la presenza di nuovi laboratori, realizzati grazie ai finanziamenti del Pnrr, insieme allo spostamento dei bambini della scuola dell’infanzia al piano terra della Massina «in spazi ridotti e sacrificati» dopo la chiusura della scuola dell’infanzia dello scorso febbraio, che ha creato «gravi disagi alle famiglie» oltre a compromettere le attività didattiche, non renderebbero possibile lo spostamento di altri studenti nella stessa struttura.

«In difficoltà le famiglie, in molti casi già fragili»

A questo si aggiunge, come spiegato nel verbale, che la distanza tra le due scuole citata nella relazione del Comune in termini chilometrici non riflette la realtà dei fatti: «Le due scuole risultano accessibili da un’unica via (via Bellinzona) altamente trafficata, per il flusso tra Italia e Svizzera, altamente pericolosa per l’elevato traffico di tir e auto per i bambini della primaria, al punto che non è possibile raggiungerla se non con i mezzi pubblici». Mezzi il cui utilizzo però costituisce per le famiglie «un aggravio economico rilevante» reso ancora più problematico, secondo i membri del consiglio d’istituto, dal fatto che «il bacino di utenza della scuola è costituito in prevalenza da stranieri spesso indigenti, con rischio di alti livelli di abbandono scolastico». Sul punto poi si sottolinea come la distanza calcolata non soddisfi i criteri previsti dalla delibera n.XII/2784 della giunta regionale in cui si sottolinea l’importanza delle scuole di quartiere per garantire l’integrazione sociale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA