Cinque nuovi sacerdoti per la Diocesi. Il vescovo: «Abbiate compassione per i più deboli»

Fede Monsignor Cantoni ordina cinque preti novelli: «La Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita»

Cinque nuovi preti per la Diocesi di Como. Li ha ordinati oggi - sabato 8 giugno - in Duomo il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni. I cinque preti novelli sono: Don Luca Albertoli (nominato vicario parrocchiale nella comunità “Beata Vergine del Bisbino” costituita dalle parrocchie del SS. Redentore, di S. Stefano (Piazza S. Stefano), S. Michele (Rovenna) e di S. Nicola di Bari (Stimianico), in Cernobbio, e dalla parrocchia dei Santi Giovanni e Ambrogio, in Maslianico); Don Francesco Bernasconi (vicario parrocchiale nella comunità “Valle Albano” costituita dalle parrocchie di S. Stefano, in Dongo, dei Santi Pietro e Paolo e di S. Bernardino (Catasco), in Garzeno, dei Santi Donato e Clemente (Germasino), in Gravedona ed Uniti, e di S. Giuliano in Stazzona); Don Alex Di Biase (vicario parrocchiale delle parrocchie di S. Pietro in Gemonio e dei Santi Giovanni Battista e Maurizio in Caravate); Don Pietro Grandi (vicario della parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano di Olgiate Comasco) e infine Don David Caruana (svolgerà il proprio ministero sacerdotale nella diocesi di Huarì (Perù), nominato parroco nella parrocchia di Marcarà).

Nel corso della propria omelia monsignor Cantoni si è rivolto dapprima ai fedeli presenti, per parlare dei nuovi sacerdoti: «Sono nostri figli, nostri amici, vostri compagni di scuola, colleghi di lavoro, di vita associativa, che hanno vissuto con voi nel tempo molte esperienze di vita. Provengono dalle nostre famiglie, da cui hanno attinto una linea educativa che li ha condotti a intendere la vita secondo certi criteri, quelli evangelici. Hanno frequentato le nostre parrocchie e i diversi gruppi giovanili, che si confermano ancora un vivaio di vocazioni».

Quindi si è rivolto ai novelli preti: «Vi auguro di sperimentare sempre la stessa compassione di Gesù per le persone stanche e sfinite di tutte le età e situazioni di vita, in modo particolare dei giovani che incontrerete nel vostro ministero. Hanno tanto bisogno di vicinanza, di compassione e di tenerezza, quella stessa che Gesù usa continuamente nei confronti di ciascuno, e che ha suscitato in voi il desiderio vivo di appartenergli totalmente e di seguirlo servendo il suo popolo». Ricordando infine che «la Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possono sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo».

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