Città digitale? Como ancora all’anno zero

Smart city Maglia nera per la gestione degli open data nella classifica iCityRank. Male anche il wifi pubblico - Unico capoluogo lombardo definito ancora “ibrido”. Il dirigente comunale:«Tanti progetti in campo per il 2025»

La partita per diventare smart city nel caso di Como è ancora tutta da giocare. Quello comasco è l’unico capoluogo lombardo a posizionarsi nella classifica di iCityRank di quest’anno tra le città “ancora ibride”, ovvero dove il processo di digitalizzazione ha molta strada da fare ed elementi tradizionali e digitali ancora convivono.

Gli aspetti che maggiormente penalizzano la città lariana si collocano nel secondo dei tre raggruppamenti di dati presi in considerazione: “Comuni aperti”. In questa categoria infatti Como si colloca al posto 103 su 108 (sotto di noi ci sono solamente Latina, Agrigento, Foggia e Isernia). A costare questa posizione da fanalino di coda alla città sono i progressi ancora da fare per quanto riguarda la presenza del Comune sui social (principalmente Twitter/X, YouTube, Facebook e Instagram) e la diffusione di opendata. «Dal prossimo anno faremo campagne molto più mirate sui social - spiega Giovanni Fazio, dirigente comunale che si occupa del settore Smart City - Mentre per gli open data va detto che il Comune di Como non è mai stato particolarmente attento alla questione». In effetti, la fotografia generale che la classifica di iCityRank 2024 rende è quella di una città all’anno zero, con un ritardo passato da recuperare ma nonostante tutto in cammino, anche grazie ai finanziamenti del Pnrr, come racconta Fazio.

La corsa di Como alla digitalizzazione procede più spedita sul primo fronte considerato dalla classifica, ovvero quello delle “amministrazioni digitali”, che valuta l’attivazione dei servizi online e quella delle piattaforme nazionali (Spid, Cie, PagoPa, app Io e così via) insieme alle caratteristiche del sito del Comune (nel caso di Como rinnovato da pochi mesi). Qui il capoluogo lariano si classifica in posizione 61 su 108, insieme a Novara, Siracusa e Sondrio, mentre Varese mostra qualche segnale di arretratezza in più arrivando solo alla posizione 69. Nulla di paragonabile comunque ai punteggi ottenuti da Cremona (secondo posto) o Bergamo (sesto posto), per citare due capoluoghi lombardi.

Non mancano in realtà i progetti di digitalizzazione di alcuni servizi dell’ente, come il recente “AldiLàrio”, una web-app che permette di effettuare la ricerca della posizione della tomba dei singoli defunti nei cimiteri del capoluogo. Oppure ancora la pagina “Segnala” del sito del Comune che permette ai cittadini di segnalare disservizi o problematiche sul territorio comunale. Servizi che per il momento però non hanno ancora giovato a Como una crescita nei punteggi, con qualche problema evidenziato dai consiglieri di minoranza e in particolare da Patrizia Lissi (Pd), che ha recentemente riportato in consiglio comunale le difficoltà segnalate dai cittadini nell’accesso ad alcune aree del sito.

L’ultima categoria presa in esame è quella chiamata “città connesse” in cui si valuta la diffusione e promozione del wifi pubblico, oltre alla digitalizzazione urbana di aspetti come la rete semaforica, la raccolta dei rifiuti, l’illuminazione pubblica, l’infomobilità e la gestione del verde. Como è in posizione 76 su 108 (ultima tra i capoluoghi lombardi, con un punteggio di 48 molto distante da quelli di Milano, Bergamo, Brescia ma anche delle vicine Lecco, Sondrio e Varese, rispettivamente 64, 62 e 60). Come spiega il dirigente Fazio quest’ultimo è un ambito su cui il Comune sta lavorando molto: «Abbiamo ricevuto pochi giorni fa un finanziamento dalla Regione di 2.4 milioni di euro per conferire alla piattaforma E015 dati a partire dagli eventi in città, per esempio, ma anche dai parcheggi su cui è già in atto un progetto di digitalizzazione. L’obiettivo è migliorare la smart mobility». Dalle dotazioni tecnologiche urbane al miglioramento dei servizi online, la strada per Como è ancora lunga ma già imboccata e i progetti previsti per l’anno a venire potrebbero migliorarne il posizionamento in classifica. «A partire dal fatto che - conclude Fazio - saremo il primo Comune in Italia ad avviare la sperimentazione digitale con la carta di identità elettronica lanciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti».

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