Civiglio resta isolata: riapertura non prima di fine novembre

Doccia fredda I l geologo dei proprietari del terreno: niente passaggio fino a fine lavori. Il Comune firma l’ordinanza: 5 mesi di tempo

Cinque mesi per mettere in sicurezza il terreno privato a Civiglio e, di conseguenza, per arrivare alla riapertura della strada chiusa dal 15 maggio scorso e che sta causando pesanti disagi ai residenti. Nessuna possibilità nemmeno di riaprire parzialmente poiché, come emerge dall’ultima relazione del geologo della proprietà, viene confermato che «fino alla conclusione degli interventi volti alla mitigazione del rischio di frana, sia necessario operare con ragionevole prudenza, precludendo a mezzi e persone l’accesso al versante e alla strada sottostante».

Cronoprogramma entro 45 giorni

I tempi sono stati definiti ieri in un’ordinanza firmata dal sindaco Alessandro Rapinese con la quale vengono scandite le fasi che dovrà seguire la proprietà per garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e la conseguente riapertura della strada, basata anche sull’indagine geologica (la seconda) depositata a Palazzo Cernezzi lo scorso 19 giugno. Esclusa, come detto, una riapertura parziale in base e nell’ordinanza viene infatti stabilito «di mantenere la chiusura al transito veicolare e pedonale della via per Civiglio nel tratto compreso tra via alla Grotta e piazzale V Alpini»

Nel dettaglio i proprietari dell’area dovranno provvedere «immediatamente e a propria cura e spese, all’avvio della progettazione esecutiva degli interventi di messa in sicurezza da parte di tecnico abilitato, così come preliminarmente individuati nelle relazione e rapporto integrativo, sia per quanto concerne l’intero versante di proprietà, sia per quanto riguarda il muro di sostegno posto al piede del medesimo versante prevedendone, tra gli interventi, il ripristino sulla sommità delle barriere di protezione. La progettazione esecutiva dovrà essere trasmessa al Comune di Como entro 45 giorni dalla notifica della presente ordinanza unitamente al cronoprogramma delle attività».

Tutto a spese del privato

Prima della metà di agosto, quindi, ci dovrà essere il progetto. Contemporaneamente dovranno essere effettuati «ulteriori tagli di vegetazione potenzialmente instabile». Inoltre entro 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza ci dovrà essere «l’avvio delle opere di messa in sicurezza definitiva del versante previo ottenimento delle autorizzazioni in materia paesaggistica, edilizia e forestale». Per concludere il privato avrà a disposizione un massimo di 150 giorni, cioè la fine di novembre.

Qualora i privati non dovessero adempiere sarà il Comune ad intervenire d’ufficio addebitando poi tutte le spese e nel testo viene anche ricordato alla proprietà «le gravi responsabilità cui andrebbe incontro qualora per incuria si verificassero danni a persone o cose».

«Anche in questo caso – ha dichiarato ieri il sindaco Alessandro Rapinese che dieci giorni fa aveva incontrato a Palazzo Cernezzi un gruppo di residenti nella zona - non è stato perso un solo secondo e, alla luce degli approfondimenti necessari, ho ordinato le tempistiche contenute nel decreto. Ci sono ovviamente delle variabili non imputabili in nessun caso all’amministrazione ma auspico che proceda tutto come indicato. Se andasse così, il blocco della strada sarebbe esattamente della metà del tempo di quanto avvenuto in precedenza».

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