Cna sui taxi boat abusivi: «Legislazione monca, subito regole più chiare»

Lago di Como Il numero delle barche è «quintuplicato e oggi ce ne sono circa 300 tra Ncc e locazione a cui si aggiungono 700 boat rent»

Non ci stanno gli imprenditori del settore della nautica – che significa quasi un migliaio di barche sul Lario – a passare come i “pirati” che fuggono di fronte ai controlli della Guardia di finanza.

E ieri mattina Cna ha convocato il direttivo del settore nautico proprio per capire come tutelare la categoria e per chiedere formalmente che tutti i soggetti (amministrazioni pubbliche, Camera di Commercio, eccetera) si siedano attorno al tavolo non solo per parlare della stagione ormai iniziata, ma anche per pianificare quella futura rendendosi disponibili a investimenti su pontili e infrastrutture. «Noi ci dissociamo dai comportamenti scorretti – intervengono Enzo Fantinato, referente di Cna per la nautica a livello lombardo e il portavoce della categoria Maurizio Mostes - e non approviamo i metodi di chi si comporta facendo “piazza” (attirando cioè i clienti dal marciapiede, cosa vietata, ndr) e usa in modo non consono il pontile a disposizione. Per questo abbiamo convocato con urgenza il direttivo, abbiamo chiesto un incontro al Comune di Como e servono ulteriori azioni».

La polemica

Il tema, secondo Fantinato e il collega, ruota attorno a «problemi irrisolti di una legislazione monca» e poco chiara. «Non entriamo nelle polemiche e non ci soffermiamo su Sant’Agostino – prosegue Fantinato anche a nome del responsabile di categoria - avendo avviato un’interlocuzione con il Comune. Urge a questo punto, come abbiamo già fatto presente, che venga riconvocato il tavolo della nautica. Il caos di questi momenti è legato alla mancanza di chiarezza e a questioni legislative. Per questo auspichiamo che la Camera di Commercio convochi il tavolo sulla falsariga del 2018, quando ci fu quello dei Laghi lombardi, e lo coordini affinché ci si possa confrontare con la Regione per una legge sulla gestione delle acque interne. Come Cna nazionale abbiamo fatto inserire nel Codice della nautica l’articolo che prevede di legiferare sulle acque interne e la competenza è regionale».

Fantinato spiega che il numero delle barche è «quintuplicato e oggi ce ne sono circa 300 tra Ncc e locazione a cui si aggiungono 700 boat rent per un totale di circa un migliaio di mezzi». Attività che «genera un indotto di 25 milioni di euro l’anno, numeri importanti». Ecco perché a fronte di questi dati gli imprenditori sono pronti a realizzare pontili e infrastrutture e guardano a quanto ha fatto Lecco dopo la riqualificazione del lungolago.

Molo a Villa Geno

A luglio Sant’Agostino verrà chiuso e dato in concessione alla Finanza e per gli attracchi a disposizione ci sarà Villa Geno. «Per noi è il male minore – concludono – ma non sappiamo ancora come e quando, per questo aspettiamo di essere ricevuti. Se non ci deve essere attività commerciale nel primo bacino non ci deve essere per nessuno, ma la questione va affrontata in modo complessivo. Ci sono tante aziende serie e non possiamo accettare noi brutte figure per chi non lo è. Chi non ha nulla da nascondere non scappa davanti ai controlli».

Verifiche che hanno riguardato 15 mezzi: le contestazioni vanno dalla mancata compilazione della modulistica obbligatoria all’assenza dei dispositivi dotati di modulo fiscale con capacità di memorizzare le singole operazioni e, al tempo stesso, di emettere il documento commerciale relativo ai servizi resi oltre a chi avvicinava clienti “su piazza”.

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