Cocaina diffusa anche tra i giovanissimi: «Droga, la nostra battaglia quotidiana»

L’emergenza La conferma del questore Marco Calì: «In città sostanze sintetiche come l’Mdpv. La coca costa meno e possono permettersela anche i ragazzi. I picchi di consumo nei weekend»

«Quella contro la droga è una battaglia quotidiana, abbiamo compiuto operazioni importanti ma la guerra non è finita». Il doppio blitz della squadra Mobile dei giorni scorsi contro un bar di Tavernola in cui si spacciava cocaina con la birra, e contro un ragazzo che metteva la polvere bianca nei lucchetti (simili a quelli delle case vacanza) a disposizione dei clienti, ha riportato d’attualità il tema della diffusione della droga. Anche perché le operazioni appena citate devono essere aggiunte a molte altre recenti con spacciatori – pure giovanissimi – arrestati.

Il profilo del consumatore

Un simile numero di interventi in poco tempo lascia intendere una diffusione importante degli stupefacenti in città, con una particolare attenzione alla cocaina che è sempre più presente anche tra i giovani. «A Como - dice il questore Marco Calì - girano principalmente cocaina e hascisc, con anche droghe sintetiche come l’Mdpv (nota come droga dell’amore, ndr). Di eroina ce n’è di meno, come sono ancora lontani altri tipi di stupefacenti come la cocaina rosa». È tuttavia cambiato l’identikit dell’assuntore dei diversi stupefacente. Se anni fa era più facile identificare la categoria che prediligeva l’hascisc piuttosto che la cocaina o l’eroina, oggi i confini sono molto sfumati. «Registriamo una trasversalità di clienti e possiamo dire che nessuna categoria è esente – conferma il questore – Prendiamo la cocaina. Oggi costa meno rispetto ad una volta ed è accessibile anche ai ragazzi. Abbiamo registrato giovanissimi assuntori di cocaina. Poi ci sono professionisti che fanno uso di polvere bianca, persone più avanti negli anni, dipendenti, uomini e donne, istruiti e non istruiti, insomma come dicevo nessuna categoria è esclusa».

Cambia invece la cadenza delle assunzioni: «L’hascisc non ha picchi, è abbastanza costante. Invece, rimanendo alla cocaina, si concentra più nei fine settimana, nelle serate dello sballo, in cui il vuoto viene riempito con questo stupefacente e da droghe sintetiche». Non basta più la “cannetta”, insomma, ma lo sballo pretende qualcosa di più potente spesso mischiato all’alcol, oppure anche all’hascisc in mix molto pericolosi. «Spesso quando nel corso di un intervento rileviamo una aggressività esagerata, dietro si nascondono abusi di stupefacenti. Abbiamo fatto tante operazioni ma la domanda è sempre molto elevata».

Lo spaccio “visibile”

Meglio va invece il discorso sullo spaccio “visibile”, molto percepito dalla popolazione. «In questo caso però le aree a Como sono abbastanza circoscritte e note – prosegue il Questore – Attorno a piazza Volta per il grande afflusso di gente, in via Anzani, in piazza della Tessitrice. Con una circolarità di spacciatori che appena rimuoviamo qualcuno, arrivano a rilevare il posto. Anche per questo abbiamo aumentato gli accompagnamenti alla frontiera che hanno la stessa utilità di un arresto».

Alla fine si torna però al punto d’inizio e alla trasversalità degli acquirenti: «Perché anche i giovani oggi possono permettersi la cocaina e la comprano. La partita con la droga non dura 90 minuti, ma spesso servono i supplementari e anche i rigori. Si crede di riuscire a gestire il suo utilizzo. Ma in questo match nessuno esce dal campo in buona salute».

© RIPRODUZIONE RISERVATA