Codici sbagliati e caos ricette mediche: a decine rispediti in ambulatorio

Saltano gli esami L’aggiornamento partito quest’anno non è automatico: «Controllate subito la prescrizioni prima di lasciare lo studio del dottore»

La ricetta è sbagliata: niente esame e pazienti costretti a tornare dal medico per chiederne una nuova.

Nelle ultime settimane, stando a quanto riferiscono i medici di famiglia, decine di pazienti sono tornati negli ambulatori dei curanti perché gli ospedali non hanno considerato valida la ricetta prescritta per fare dei semplici esami del sangue.

Le testimonianze

Lo hanno raccontato gli stessi lettori, per esempio una giovane mamma che doveva eseguire dei prelievi in via Napoleona, lo ha segnalato ieri anche un anziano con problemi ematologici urgenti, lo testimonia un professionista tornato dal proprio medico per ben tre volte.

Il problema, sentiti i medici di famiglia della Fimmg, sono i codici da inserire nelle ricette che durante il corso dell’anno sono stati aggiornati. Dunque molti di loro dopo l’estate hanno dovuto inserire manualmente i numeri corretti perché i software utilizzati sono anche quelli in fase di aggiornamento, il cambio non è avvenuto in automatico.

A cascata anche ambulatori e ospedali si sono spesso trovati davanti pazienti con la ricetta che non può essere accettata, pur avendo magari già il prelievo prenotato. Occorre anche dire che a volte i lettori e gli ospedalieri riferiscono di errori materiali nella compilazione delle ricette.

Fatto sta che nelle ultime settimane le segnalazioni arrivate alla redazione sono numerose. C’è, occorre dire, una novità aggiuntiva che complica le cose. Da qualche mese infatti le ricette rimangono valide per sei mesi, non più per un anno intero. Dunque molti cittadini aspettano più tempo del dovuto pur avendo prenotato l’esame e trascorso questo periodo arrivano agli sportelli delle accettazioni vedendosi negare la prestazione e dovendo dunque domandare di nuovo al medico la prescrizione.

«La modifica dei codici qualche problema l’ha creato – confermano Massimo Monti, segretario provinciale della Federazione medici di medicina generale e Lorenzo Giorato, altro medico comasco riferimento scientifico della stessa sigla sindacale – diverse persone sono tornate per il cambio dei codici. La scadenza delle ricette abbreviata a sei mesi non aiuta e anzi fa aumentare il carico di lavoro».

Occhio alle esenzioni

Il suggerimento è controllare subito la ricetta nello studio medico e domandare al proprio curante se è corretta. Altro consiglio, già diffuso dall’Asst Lariana, riguarda l’esenzione. Spesso per mancati rinnovi o per la dimenticanza dei medici di base o degli specialisti l’esenzione non viene riportata sulle ricette e così i pazienti pur essendo esenti si trovano a dover pagare il ticket.

«È possibile consultare l’elenco delle proprie esenzioni e autocertificare online la situazione reddituale – scrive l’Assst - accedendo al fascicolo sanitario e servizi welfare. Onde evitare disagi, si invitano i cittadini a verificare sempre che le ricette redatte dai medici e dagli specialisti riportino correttamente i codici dell’esenzione. Nel momento in cui si procede con la prenotazione, infatti, tantomeno il giorno dell’appuntamento della visita o della prestazione, non è più possibile modificare la ricetta e in assenza dell’indicazione dell’esenzione si deve procedere con la richiesta del pagamento del ticket. Per questo motivo si invita a portare sempre con sé tutta la documentazione che attesta le esenzioni e di verificare subito che i dati riportati sulla ricetta siano corretti».

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