Coltellata fuori dalla discoteca: lavori sociali per il minore

Tribunale Il ragazzo aveva ferito al fianco un ventenne al Venus. Messa alla prova (e scuola) per 18 mesi, poi forse il reato sarà estinto

Colpevole di aver aggredito una persona con un coltello, fuori dalla discoteca, un minorenne comasco è stato condannato a un anno e mezzo di messa alla prova.

Al termine di uno scontro nato all’interno della discoteca Venus di via Sant’Abbondio e proseguito all’esterno del locale, aveva estratto dalla giacca un coltello con cui aveva colpito al fianco l’amico del rivale con cui stava litigando e che era intervenuto in difesa. Il ragazzo, subito dopo aver scagliato un fendente, quando il ferito prima si era dapprima appoggiato ad un palo, per poi piegarsi sulle gambe e chiedere aiuto, l’aggressore era scappato via da Sant’Abbondio. Una fuga che non aveva sortito effetti perché gli uomini della squadra Mobile della Questura l’avevano raggiunto poco dopo arrestandolo, assieme ad un amico maggiorenne (giudicato separatamente) che era finito a sua volta nei guai per il concorso in quello che era stato rubricato come tentato omicidio.

Fascicolo in due parti

Il fascicolo, come sempre in questi casi, si era diviso in due parti, una seguita dalla procura di Como con il pm Simone Pizzotti (per il maggiorenne, che non aveva scagliato il colpo ma che aveva preso parte alla lite), e una dalla procura per i minorenni di Milano. Ed in queste ore, la vicenda è finita sul tavolo del Tribunale per i minorenni, davanti a cui si è seduto quel ragazzino che all’epoca dei fatti (era il 3 marzo del 2024) aveva 17 anni, originario della Tunisia e residente in centro città.

Il minore, assistito dagli avvocati Andrea Marino Crepazzi e Nicola Ronzoni, ha ottenuto dai giudici di essere ammesso alla prova per un periodo che è stato stabilito di un anno e mezzo. Al termine di questo tempo, se il percorso verrà valutato positivamente, il reato verrà dichiarato estinto. Il ragazzo di Como, che era prima finito in carcere al Beccaria e che poi era stato collocato in una comunità, dovrà svolgere in questo anno e mezzo dei lavori socialmente utili, dovrà continuare a frequentare la scuola e seguire degli incontri di sostegno psicologico oltre a mantenere il confronto con i servizi sociali. La messa alla prova è già stata concessa ed è dunque partito il calcolo di un anno e mezzo al termine di cui verrà stabilita la qualità per percorso compiuto.

Le minacce alla vittima

Il fatto di sangue era avvenuto all’esterno della discoteca alle prime ore del mattino del 3 marzo, in un punto tra l’altro molto vicino alla Questura, che era intervenuta arrestando i due giovani sospettati, tra cui il minore che aveva materialmente inferto la coltellata al fianco. A rimanere ferito era stato invece un ventenne di Como , portato poi nel reparto di Rianimazione del Sant’Anna in gravi condizioni. In realtà la vittima non aveva nemmeno preso parte al litigio tra i due gruppi di giovani, iniziato, solo a parole, dentro il locale, ma era poi intervenuto in un secondo momento.

Il minore arrestato aveva anche avvisato il rivale con cui stava litigando: «Ti aspetto fuori, ho affilato il coltello, ti taglio la gola». Il tutto per un banalissimo diverbio, legato a una spinta data a una ragazza dentro al locale. Il litigio quindi era continuato fuori fino alla coltellata e alla fuga.

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