Cronaca / Como città
Lunedì 18 Luglio 2022
Combattere l’evasione e approvare il bilancio entro fine anno: le sfide dell’assessore Doria
I nuovi assessori/8 Intervista a Monica Doria, tecnico esterno, ha deleghe a Bilancio, Tributi, Partecipate ed Economato
Scelta dal sindaco come tecnico esterno per occuparsi di tutte le materie finanziarie e dell’Economato, Monica Doria arriva dal Comune di Laglio, dove è vicesegretario generale e responsabile dei Servizi finanziari.
L’intervista a Monica Doria, insieme a quelle a, Matteo Lombardi, Alberto Fontana, Nicoletta Anselmi, Maurizio Ciabattoni, Enrico Colombo, Nicoletta Roperto e Michele Cappelletti, fa parte di una serie di interviste realizzate da La Provincia con i nuovi assessori della giunta Rapinese: per leggerle integralmente è necessario essere registrati. Lo si può fare velocemente e in modo gratuito cliccando qui.
Lei è un tecnico , da quando conosce Rapinese?
Conosco Alessandro dai tempi delle superiori perché le nostre liste di rappresentanti di istituto erano collegate. Lui al Setificio, io alle Orsoline.
Lui fece all’epoca una lista in antitesi a quelle politiche che si occupavano di temi nazionali, puntando sui problemi concreti della scuola. Per questo eravate in contatto?
Sì, lui l’aveva già fatto e ci siamo confrontati sulle modalità per portare avanti un modello che si basasse su cose concrete.
E quando le ha proposto di fare l’assessore?
L’ha spiegato anche pubblicamente. Si era trasferito per un periodo a Laglio e ha visto come lavorava il Comune. Un anno fa mi chiese se fossi stata disponibile a fargli da assessore, ma io ho riposto “vediamo”. Poi me l’ha richiesto un po’ di tempo fa e ho detto di sì.
E cosa l’ha fatta accettare?
È una bella sfida. Credo nel suo impegno e l’idea di mettersi al servizio della città mi piaceva molto. Non è cosa da poco.
Quando ha presentato la giunta, Rapinese parlando di lei ha detto che l’approvazione del bilancio entro il 31 dicembre è «inderogabile».
Certo, l’ha detto più volte.
E pensa di farcela?
Ci proviamo, dobbiamo riuscirci.È un punto chiave e la nostra sfida.
Quindi lei è consapevole che se non dovesse riuscirci potrebbe scattare la revoca?
Assolutamente, ovviamente con tutte le criticità del primo anno di mandato che, a conti fatti, è iniziato a luglio.
Lei ha già lavorato in Comune a Como, adesso torna con un ruolo politico. Valore aggiunto o un ostacolo?
Credo che dipenda da come uno interpreta il ruolo di natura profondamente tecnica e, da questo, ne consegue che ci possano essere vantaggi se si procede con collaborazione o svantaggi se, al contrario, si è solo impositivi.
E lei come si sta ponendo?
In modo collaborativo, ci sono persone con cui ho lavorato e diciamo che conosco questo Comune, anche dal punto di vista logistico.
Una prerogativa che, nell’esecutivo, avete solo lei e il sindaco.
Già, per quanto da due prospettive differenti fino ad oggi.
Entro fine luglio porterà in consiglio il riequilibrio. In cosa consiste?
Nella salvaguardia degli equilibri. La premessa è che a Como il bilancio è stato approvato nel mese di maggio dalla precedente amministrazione e che Rapinese si è insediato a fine giugno. Adesso si prenderà atto di quanto previsto in bilancio e si valuterà di apporre o meno nell’immediato dei correttivi.
Quindi l’atto con la vostra impronta sarà la variazione di bilancio?
Sì, le variazioni al bilancio possono essere approvate entro il 30 novembre. Pertanto, considerando l’instabilità della situazione politico-economica in cui ci troviamo, sarà necessario agire quando si avrà contezza della definizione puntuale dei contributi atti ad arginare gli aumenti delle utenze e le ulteriori azioni del Governo.
In ogni caso sarà una corsa contro il tempo...
Sì, servirà fare una programmazione serrata con la collaborazione di tutti i settori considerando gli obiettivi di mandato del sindaco. Bisogna partire subito.
Passiamo ai tributi e al problema dell’evasione. Come intervenire?
L’evasione va combattuta perché va a finanziare la parte corrente del bilancio. Riuscire a recuperare il sommerso è fondamentale e questo, presumibilmente, lo si potrà fare dopo una riorganizzazione delle modalità operative del settore.
Il sindaco ha sempre parlato soprattutto della Tari...
Certo, è il tributo che incide di più. È una forma di rispetto anche verso il cittadino che non evade.
Nel programma elettorale si parla della diminuzione dell’Irpef comunale finché ci sarà avanzo di bilancio. Lo farete davvero?
È previsto nel programma e si valuterà il modus operandi nelle fasi di redazione del bilancio.
Il sindaco dice che avere un avanzo di bilancio tanto consistente è un sintomo di cattiva amministrazione. È d’accordo?
Assolutamente, è sinonimo di mancata programmazione. Avere un ingente avanzo libero vuol dire non essere riusciti a spendere i soldi nei tempi. Bisogna pianificare assegnazioni e spese in modo puntuale.
Lei ha anche le Partecipate. Che metodo seguirà?
Prima bisogna prendere contezza delle situazioni in essere con il dirigente e il settore e poi procedere per gradi in base alle scadenze in accordo con il sindaco che ha tra le sue competenze la nomina dei rappresentanti.
Infine l’Economato, cioè gli acquisti, che vanno dalla penna alle pulizie...
È una macchina importante che gestisce servizi di varia natura senza i quali il Comune avrebbe grossi problemi nell’affrontare il quotidiano. Un settore spesso sottovalutato che avrà bisogno di un rinforzo di personale.
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