Tumori e caso Bianca Balti: «Io, salvata dal test: fatelo»

La storia Sara, comasca: «Come la modella, ho scoperto di essere a rischio. Grazie all’esame, non ho dato vantaggi alla malattia. Voglio sensibilizzare»

Esprimere vicinanza a chi sta affrontando la malattia, ma anche ricordare a tutti l’importanza della prevenzione. Sara Marostica, mamma e impiegata comasca nel settore del marketing, ha pensato fosse giusto raccontare pubblicamente la sua scelta di sottoporsi a chirurgia profilattica, al seno e alle ovaie, dopo aver letto del difficile momento che sta vivendo la modella Bianca Balti, che nei giorni scorsi ha comunicato via social di essere stata operata per un cancro ovarico al terzo stadio. Balti due anni fa si era sottoposta a una doppia mastectomia preventiva dopo aver scoperto di avere la mutazione genetica Brca1 e quindi un aumentato rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie.

La scoperta

Anche Sara, a seguito di indagine genetiche dopo la malattia della madre, ha scelto di sottoporsi alla chirurgia. «Nel fare i miei migliori auguri di pronta guarigione a Bianca Balti – scrive in un lungo post - non posso non soffermarmi sulla fortuna che ho avuto nell’aver scoperto a soli 30 anni di poter bruciare quel vantaggio che il tumore si era preso su di me a causa della mutazione genetica Brca2 di cui sono portatrice. Ho scoperto di essere carrier Brca2 prima che il tumore si sviluppasse nel mio ventre e/o nel mio petto. Purtroppo, il tumore ha dovuto colpire mia zia e mia mamma prima che suonassero i campanelli d’allarme e io potessi investigare il mio patrimonio genetico». Sara ha scelto di utilizzare i social a sua volta per poter raggiungere più persone, spinta proprio dalla storia della modella che da tempo stava seguendo. «La sua decisione di raccontare di avere una mutazione – aggiunge – mi aveva molto colpito perché prima di lei solo Angelina Jolie lo aveva fatto e mi ha fatto pensare che anche io, in qualche modo, potevo essere utile. Mi ritengo molto fortunata grazie al percorso che ho fatto perché ho avuto il tempo di sapere e di decidere, cosa che mia zia e mia mamma non hanno avuto».

«Quando mia mamma si è ammalata nel 2009 è stata sottoposta a test genetico – ricorda – successivamente questo test è stato fatto anche noi figli. I miei due fratelli sono risultati negativi mentre io positiva, ricordo che la notizia mi è stata data il giorno del mio trentesimo compleanno. I medici mi hanno spiegato quali fossero le possibilità di “messa in sicurezza” e cioè monitorarmi serratamente, oppure, sottopormi a interventi profilattici degli organi a rischio».

Verso la maternità

Come avviene in questi casi è stato consigliato di tenere in considerazione la propria volontà di maternità ma di tenere presente la possibilità di operarsi entro i 40 anni. «Così è stato, all’avvicinarsi di questo momento ho sentito la necessità di operarmi – prosegue – nel 2021 sono stata operata alle ovaie. Ero un po’ spaventata dalla menopausa chirurgica, non lo nascondo, ma sono stata seguita e supportata dai medici e da una psicologa. Un anno fa, invece, sono stata sottoposta a mastectomia bilaterale con ricostruzione e ho tirato un sospiro di sollievo». Sara oggi segue il follow up previsto e non ha nascosto ai suoi bimbi, di 6 e 8 anni, gli interventi. «Quando sarà il momento gli spiegherò l’importanza di sottoporsi a loro volta ai test genetici perché essendo figli miei rischiano di avere ereditato la stessa mutazione – dice – La vita mi ha già dato tanto e sono felice, ora vorrei vivere senza angoscia. La prevenzione è fondamentale, fate i controlli e informatevi se c’è una familiarità».

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