Tecnici, impiegati e collaboratori: a scuola manca metà del personale

Ritorno sui banchi Numeri alla mano, a Como mancano più di 30 assistenti amministrativi, altrettanti assistenti tecnici ma, soprattutto, collaboratori scolastici

Tra pochi giorni la scuola ripartirà, ma il rischio è che ciò avvenga nell’insicurezza. Non solo per i docenti precari, ma anche per gli Ata che comprendono il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria. Numeri alla mano, a Como mancano più di 30 assistenti amministrativi, altrettanti assistenti tecnici ma, soprattutto, collaboratori scolastici: solo un terzo delle scuole, nella nostra città, sarà totalmente coperto dal concorso. A

l limite del collasso

«Ogni anno ci sono situazioni un po’ più particolari, ma l’organico degli Ata dà grossi problemi – conferma Gerardo Salvo, di Uil scuola Como -. Fino a qualche anno fa era ampio, poi ci sono stati tagli e oggi c’è una situazione per cui i collaboratori scolatici e gli assistenti amministrativi sono la metà, eppure sono aumentate le incombenze. Le segreterie hanno compiti che non sono nemmeno nel loro mansionario. Tanti hanno dovuto rinunciare anche alle ferie, sono allo stremo. Da un po’ di tempo non ci sono più assistenti amministrativi nelle graduatorie d’istituto perché sono finiti, sono al collasso. Ormai sono impiegati con piena autonomia e responsabilità dirette, cosa che il contratto nazionale non prevede, noi infatti non lo abbiamo firmato». E aggiunge: «Oggi le scuole sono cambiate e con un organico così tagliato non si riesce a rispondere alle esigenze. Al di là che siano precari o meno, manca proprio il personale e sono figure che portano avanti la scuola. Non ci sono i Dsga (Direttori dei servizi generali amministrativi, ndr) di ruolo ma facenti funzione, passano da una scuola all’altra, a Como non riusciremo a coprire tutti i posti liberi, con almeno un terzo delle scuole coperte dal concorso, il resto da facenti funzioni. Senza parlare dei dirigenti scolastici, sono 22 le scuole scoperte».

La metà del fabbisogno

Preoccupazione anche tra i presidi. «Noi abbiamo avuto assistenti amministrativi incaricati a fare i Dsga perché non ce ne sono di ruolo, non si fanno concorsi da molto – conferma Valentina Grohovaz, preside dell’Ic Como Centro - hanno fatto un’operazione che non è un vero concorso, ma una modalità per far passare di ruolo queste persone che per anni hanno avuto il ruolo di Dsga ma erano assistenti amministrativi, per colmare il vuoto visto che non hanno introdotto altre modalità. A giorni dovrebbero andare a scegliersi la sede, noi ne abbiamo uno in queste condizioni; andranno a coprire la metà del fabbisogno, non tutti i posti disponibili. Queste cose sono la normalità purtroppo. Per quanto riguarda il resto del personale, c’è sempre una certa precarietà fisiologica che fa parte del nostro settore, anche se non è funzionale al mondo della scuola».

«A noi mancano diversi collaboratori scolastici – conferma anche Grazia Miccolis, dell’ic Como Borgovico – C’è anche l’annoso problema degli insegnanti di sostegno soprattutto per infanzia e primaria, per fortuna però contiamo su un’altissima percentuale di insegnanti fissi. Le classi sono coperte, speriamo di avere i collaboratori scolastici per aprire le scuole». Una situazione che interessa più che altro gli istituti comprensivi: sembra infatti essere migliore nelle scuole superiori, come conferma il preside del Giovio Nicola D’Antonio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA