Como Acqua, Airoldi non passa. Destra divisa sul presidente

Politica La Lega a sorpresa in assemblea lancia l’ex sindaco forzista di Erba - Ma Fratelli d’Italia e gli azzurri contrari. Molinari: «Bisognava parlarne prima»

A fare il nome di Veronica Airoldi, ex sindaco forzista di Erba, come candidata alla presidenza di Como Acqua è stato il sindaco di Mariano Comense, il leghista Giovanni Alberti. La mossa però, non è piaciuta al centrodestra ed è stata bloccata sul nascere.

Un altro nome bocciato

Quello di Airoldi, in realtà, non è stato il primo nome a essere proposto durante l’assemblea dei soci - l’altro, secondo quanto emerso ieri, era quello di Nicola Colicchio, figura di ambito legale con un passato pluriventennale come responsabile dell’area affari generali di Acinque, scartato però per via di dissapori non meglio chiariti con alcuni sindaci in quota Lega - ma sicuramente è quello che più ha fatto discutere.

Non solo da sinistra e quindi dal Pd, ma anche da Fratelli d’Italia e da Forza Italia stessa, di cui Airoldi fa parte. Il fatto però che la sua candidatura sia stata avanzata dall’area leghista, che già esercita un’influenza significativa sul Cda considerando la presenza al suo interno di Laura Santin, segretario provinciale del partito guidato da Matteo Salvini, non ha giovato all’ex sindaco di Erba. Il rifiuto è della sua candidatura - poi ritirata al termine dell’assemblea da Alberti - è risultato tuttavia quantomeno curioso, soprattutto in una fase in cui FdI e azzurri sembrano interessati ad allargare il Cda da tre a cinque membri.

Ma più che riserve sulla persona, da FdI e forzisti emerge un malumore relativo al metodo con cui la candidatura di Airoldi è stata presentata all’assemblea, in quello che è sembrato, da parte della Lega, un blitz non concordato, sebbene il nome fosse già stato ventilato in precedenza, con il resto del centrodestra proprio in questo momento.

«C’è stata una mancata condivisione da parte della Lega - spiega il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari - Una mancata condivisione che credo potrebbe essere stata dettata dalla fretta di chiudere la partita, considerando che la rosa di nomi di possibili candidati è stata pensata a cavallo tra la fine di agosto e le imminenti elezioni provinciali».

Altri candidati dopo le elezioni

«Tuttavia nessuna spaccatura nel centrodestra, solo una questione di merito» specifica Molinari.

Le preferenze su chi andrà a sostituire Enrico Pezzoli alla guida dell’azienda sembrano ora orientate verso una nomina più tecnica che politica, ma nessun’altra anticipazione è ancora emersa e per capire chi sarà candidato al ruolo di presidente occorre aspettare la conclusione delle elezioni provinciali, fissate per domenica 29 settembre.

Fratelli d’Italia ribadisce la necessità di tempi più distesi per arrivare a una candidatura condivisa da più parti. Per scoprire se davvero il prossimo profilo proposto sarà tecnico e non politico, insomma, non resta che aspettare.

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