Cronaca / Como città
Martedì 27 Ottobre 2020
Como: assalto agli ospedali
Solo nel weekend altri 67 ricoverati
In tutto sono 215 i malati di Covid nelle strutture lariane. L’infettivologo Grossi: «Il sistema va verso il collasso». Ieri altri 141 positivi, con meno tamponi, e un decesso
Stanno aumentando con allarmante rapidità i ricoveri per Covid, nel comasco siamo a 215. Le dimissioni da ottobre nell’Asst Lariana sono solo 19.
A ieri mattina al Sant’Anna i ricoverati per Covid erano 171, i 10 posti della terapia intensiva sono pieni per cui un undicesimo caso grave è curato a Cantù. Sono compresi altri 16 casi lievi seguiti a Mariano. Al Valduce ci sono 14 pazienti, a Erba 27 e a Gravedona 3. Siamo passati dai 148 pazienti di sabato agli attuali 215, con un incremento di 67 unità nel solo weekend.
Curva in salita
L’andamento dei ricoveri dalla fine di settembre disegna una curva che sale velocemente. Il 23 settembre per la prima volta dopo la pausa di luglio e agosto il Sant’Anna ha di nuovo riempito i 15 letti del reparto di malattie infettive. L’ex azienda ospedaliera ha così riattivato l’area per i casi lievi a Mariano. Il 9 ottobre il Sant’Anna ha approntato 10 letti aggiuntivi, il giorno successivo i ricoverati in corsia erano 20.
Il 12 ottobre il Valduce ha di fatto riaperto un reparto, dei pazienti ricoverati per altre ragioni si erano positivizzati. Il conto dei pazienti positivi ricoverati in tutta la provincia di Como è salito così a 35. Il 14 ottobre i ricoverati Covid erano 42, il 15 ottobre 54, il 16 ottobre 70 con il Sant’Anna che ha destinato alla lotta al virus sei letti nella terapia intensiva.
Il 17 ottobre la somma nei vari ospedali era pari a 72 pazienti ricoverati, anche il Fatebenefratelli di Erba ha iniziato ad isolare i primi casi. Erano 82 il lunedì seguente, 111 martedì 21 ottobre, quindi 140 giovedì e sabato scorso 148, con il Sant’Anna che ha portato a dieci i letti in terapia intensiva.
Gli ospedali sono per ora in grado di reggere all’urto del Covid. Nel momento più drammatico questa primavera il Sant’Anna aveva dedicato 350 posti letto per la cura del Covid, un terzo del totale dell’ospedale. Altri 200 posti letto erano stati attrezzati tra Valduce, Erba, Villa Aprica, un presidio che per ora non ha pazienti Covid. Si è detto poi che rispetto a marzo medici e specialisti conoscono meglio il virus, ma l’aggressività del Covid è ancora alta. Le persone dimesse dal Sant’Anna da inizio ottobre per Covid sono 29, alcune però erano ricoverate da diverse settimane, persino da agosto. Per i soli nuovi ricoverati di ottobre, la seconda ondata, le dimissioni sono 19. Siamo a 20 morti comaschi da inizio ottobre, ieri si è verificato un altro decesso, in tutto sono 658 da marzo.
Sistema intasato
«Sono ricoveri che richiedono ospedalizzazioni prolungate – commenta il primario di malattie infettive di Varese Paolo Grossi – il sistema è intasato e va verso il collasso anche perché il peggio con la stagione influenzale alle porte ha da venire. Io sono estremamente preoccupato. È vero che solo una piccola percentuale dei contagiati sviluppa una forma di malattia grave. Ma se il contagio si diffonde ovunque quella percentuale si trasforma in migliaia di pazienti. Il mio più grande timore è che non ci sia modo di occuparci di tutte le altre gravi patologie».
Il bollettino regionale di ieri su un numero di tamponi ridotto conta 141 nuovi positivi comaschi. Spicca il dato di Bellagio, 26 positivi in un giorno solo dovuti ad un focolaio nella Rsa che ha coinvolto anche dei carabinieri. Sono 10 a Como, 6 a Montano, tra gli altri 5 a Cantù, Lomazzo e Casnate, 4 a Mariano e San Fermo, 3 a Cermenate.
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