Como: autogol del Comune
La causa sul viadotto

è già costata 55mila euro

I conti dell’accertamento tecnico preventivo. Palazzo Cernezzi contro ex amministratori e dirigenti, ma a quattro di loro ha dovuto rimborsare le spese legali

Oltre 55mila euro di soldi pubblici già spesi per una causa che rischia di essere già ampiamente prescritta. Sul caso del viadotto dei Lavatoi, il Comune rischia di vedere il proprio procedimento per accertare danni e colpe relative al disastroso ponte tra Oltrecolle e Canturina trasformarsi in un autogol. Da potenziale causa civile per ottenere un risarcimento dai responsabili del pietoso stato di salute del viadotto, a esborso di denaro pubblico anche per pagare le spese legali a quelli che sono stati chiamati in causa dallo stesso Comune.

Le cifre

I dati sono contenuti in una nota a firma della dirigente dell’ufficio legale di Palazzo Cernezzi, Marina Ceresa, in risposta a un’interrogazione presentata nello scorso mese di febbraio dal consigliere di minoranza Fulvio Anzaldo.

Il rappresentante del gruppo “Rapinese sindaco” aveva chiesto all’amministrazione da un lato di conoscere la quantificazione dei costi sostenuti da Palazzo Cernezzi, tra costi legali e spese per consulenza tecnica, dall’altro quale siano i prossimi passi decisi dalla giunta sull’eventuale causa civile.

Se alla seconda domanda nessun amministratore ha fornito risposta, sulla prima i conti presentati dal settore legale raccontano di una spesa complessiva finora sostenuta (spesa non definitiva, in quanto mancano ancora le cifre - che non saranno certo esigue - per il compenso ai periti del Tribunale) pari a 57.800 euro. Di questi: 37mila euro pagati al consulente tecnico di parte, nominato da Palazzo Cernezzi per seguire i vari passi dell’accertamento tecnico preventivo; 5mila euro come semplice acconto ai due consulenti tecnici d’ufficio; infine quattro fatture da quasi 4.500 euro l’una pagate per le spese legali sostenute da ex dirigenti ed ex amministratori del Comune chiamati in causa dall’amministrazione.

E qui c’è l’aspetto più curioso dell’intera vicenda. Palazzo Cernezzi ha infatti dapprima chiamato in causa, per quello che è il passaggio propedeutico di un’eventuale causa legale, due ex assessori (Daniela Gerosa della giunta Lucini e Stefano Molinari della giunta Bruni) e due ex dirigenti (Antonio Viola e Pietro Gilardoni), salvo poi sentirsi dire dal giudice - dopo alcune combattute udienze - che non potevano essere trascinati nella controversia.

Da qui la richiesta di rimborso delle spese legali sostenute, rimborso ovviamente ottenuto dalle casse del Comune.

Verso la prescrizione

Il tutto, peraltro, in un procedimento civile che, per quanto ha portato a evidenziare chiarissime colpe e responsabilità sui danni milionari al viadotto, rischia di non approdare a nulla. Infatti i termini per proporre una simile causa sarebbero già ampiamente prescritti.n 
P.Mor.

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