
Cronaca / Como città
Martedì 11 Marzo 2025
Centrodestra, scintille sul 2027: da FdI stoccate a forzisti e Lega
Politica «Convochiamo noi il tavolo su nomi e strategie per le elezioni» - E al Carroccio: «Non sempre in città ci sono state correttezza e trasparenza»
Mancano due anni alla campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2027 e i partiti si muovono in largo anticipo per trovare un candidato che dovrà sfidare l’attuale sindaco Alessandro Rapinese che, come non ha mai nascosto, si ricandiderà.
Nel centrodestra, però, nonostante manchino ancora due anni, si inizia già a litigare. Ed è Fratelli d’Italia, con una nota firmata dal presidente provincia Stefano Molinari (che, secondo i bene informati della politica, non disdegnerebbe fare il candidato sindaco della coalizione, cosa a cui aveva già pensato nel 2022 quando venne però indicato Giordano Molteni, sconfitto al primo turno) e dal coordinatore cittadino Alessandro Nardone a mettere nel mirino gli alleati, cioé Forza Italia e Lega.
Le posizioni
Dopo le congratulazioni al neo segretario cittadino degli azzurri Davide Gervasoni e al suo vice Luca Biondi (eletti nel congresso di domenica mattina) dicono: «Siamo certi che, insieme agli amici della Lega, costruiremo un’alternativa seria e credibile all’attuale amministrazione». Poi le stoccate. La prima a Forza Italia che, con il suo segretario regionale Alessandro Sorte poche ore prima, durante il congresso, aveva rivendicato l’indicazione del prossimo sindaco («Abbiamo l’autorevolezza per poter rivendicare che il prossimo sindaco di Como sia di Forza Italia» le sue parole, prima di aggiungere «abbiamo le carte in regola per giocare questa partita. Sulle amministrative della città siamo pronti a mettere un sindaco azzurro, lo faremo in armonia con i nostri alleati perché crediamo nel centrodestra che è una invenzione di Silvio Berlusconi ma ci sentiamo di serie A»). «FdI – mettono nero su bianco Molinari e Nardone - avverte con determinazione la responsabilità di essere il partito più votato della coalizione, di esprimere il presidente del Consiglio e di riuscire ad aggregare ben più del 50% dei consensi del centrodestra in qualsiasi contesto territoriale. Ed è proprio questa consapevolezza che ci indurrà, al momento opportuno, a convocare un tavolo politico del centrodestra per decidere tattica, strategia, programmi e nomi». Tradotto: noi pesiamo di più e, quindi, l’indicazione arriverà da noi.
Valori «inalienabili»
Nel mirino finisce anche la Lega: «Chiederemo trasparenza e correttezza – aggiungono i due vertici dei meloniani - due valori per noi inalienabili, che in passato non sempre hanno caratterizzato l’azione del centrodestra in città. Basta confrontare i risultati delle amministrative con quelli di altre elezioni per comprendere appieno ciò che affermiamo». L’accusa, nemmeno troppo velata, è quella del mancato sostegno dei leghisti a Giordano Molteni (proposto da FdI e ora passato a Forza Italia dopo alcuni contrasti interni con i meloniani). «Fratelli d’Italia - concludono - è pronta a fare la propria parte con senso di responsabilità e spirito di squadra, ma con la ferma convinzione che solo un centrodestra coeso, trasparente e fondato su una visione comune possa rappresentare una vera alternativa per Como».
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