Alla Croce Azzurra serve una nuova sede: «La Regione paghi»

Il caso L’associazione dovrà lasciare via Colonna, che è del Comune - L’idea è quella di realizzare un nuovo spazio nell’ex Sant’Anna: «Ora non abbiamo i fondi, ma ci devono 500mila euro...»

La Croce Azzurra deve cambiare sede e vuole costruirne una - insieme all’Asst Lariana - nell’area dell’ex Sant’Anna, in via Napoleona. Per riuscirci però servono parecchie risorse. E dire che l’associazione attende da quattro anni che la Regione versi i rimborsi per le chiamate di soccorso, almeno 500mila euro.

Le ambulanze della Croce Azzurra devono da tempo trovare una nuova casa, l’attuale destinazione, poco funzionale, è di proprietà del Comune. Palazzo Cernezzi a pian terreno deve allestire il centro servizi per il contrasto delle povertà, una sorta di centrale dove gli operatori rispondono alle richieste delle persone più in difficoltà, un progetto chiesto a livello nazionale da far partire entro la fine del 2025 grazie a un finanziamento del Pnrr.

«Dobbiamo andare via, detto che il nostro resta un servizio indispensabile per la città – dice Francesco Cattaneo, presidente della Croce Azzurra – abbiamo trovato per fortuna la massima disponibilità nel dottor Luca Stucchi, il direttore generale dell’Asst Lariana. Per potenziare i servizi sanitari del compendio di via Napoleona potremmo riqualificare una delle strutture ormai fatiscenti, abbiamo il benestare dell’ospedale. In particolare potremmo abbattere l’ex 118, la vecchia struttura in lamiera salendo verso via Teresa Rimoldi. Per poi costruire un prefabbricato che però comporta una spesa di 300mila, anche 500mila euro».

Ormai più di un anno fa tutte le croci e i servizi di soccorso lamentavano i mancati rimborsi da parte del servizio regionale di una quota prevista per le uscite delle ambulanze. In tutto, a livello provinciale, circa due milioni di euro, quasi 500mila per le sedi della Croce Azzurra. In sostanza la Regione paga alle varie croci tramite convenzione il 90% delle spese con un acconto anticipato, mentre per il restante 10% i pagamenti avvengono al saldo. Ma per il saldo occorrono verifiche e controlli, scontrino per scontrino. «Aspettiamo pagamenti del 2020, compresa una partita di mascherine per il Covid – dice Cattaneo – è così per tutti i colleghi, senza queste risorse chiudere i bilanci è difficile, figurarsi fare investimenti». Il sistema, lento e burocratizzato, aspettava di essere sbloccato nell’autunno del 2023 e invece poco è cambiato.

Sul tema ieri l’assessorato al Welfare ha chiesto una risposta ad Areu, l’ente che poi fa le verifiche sui rimborsi chiesti. Areu però rimanda la palla ad Anpas, altra realtà che raccoglie il mondo del volontariato e dei soccorritori. Nel dettaglio Areu fa sapere che «Areu Lombardia eroga i saldi relativi alle postazioni di soccorso dopo aver ricevuto tutta la documentazione necessaria a dimostrare le spese sostenute per l’attività. In questo caso specifico Anpas Lombardia, l’associazione nazionale delle pubbliche assistenze, non ha ancora ultimato la presentazione di quanto necessario alla definizione dei saldi relativi all’annualità 2020. Pertanto il contributo destinato alle Croci potrà essere erogato non appena l’Agenzia avrà avuto modo di verificare tale documentazione». Così non risulta a diverse croci, enti del terzo settore che, indipendentemente dalle singole responsabilità, aspettano da anni una quota importante dei rimborsi.

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