Cronaca / Como città
Martedì 16 Febbraio 2021
Como: dentro l’albergo
finito sotto inchiesta
«Apriamo a maggio»
Via Manzoni: piscina sul tetto, spa in stanza, vista lago.Ecco l’hotel costato 24 milioni su cui indaga la Finanza. Piva: «Pronti a spiegare le nostre ragioni alla Procura»
Per molti comaschi è diventato l’albergo del mistero. Per i finanzieri l’hotel dove si sarebbe consumata una frode fiscale milionaria. Per il proprietario, Mario Piva, una struttura che spera possa trasformarsi in un punto di riferimento per il turismo d’elite in città.
Siamo entrati, per la prima volta, dentro l’O Hotel di via Manzoni, la struttura al centro di un’inchiesta della Procura e della Guardia di finanza per asserite fatture per operazioni inesistenti per un valore di 7 milioni di euro, ovvero poco meno di un terzo dei costi complessivi pagati per realizzare l'albergo. «Abbiamo chiesto di poter chiarire la nostra posizione con un interrogatorio davanti al pubblico ministero - annuncia l’avvocato Massimo Di Marco, legale di Mario Piva - E già questa settimana invieremo le nostre controdeduzioni alla Guardia di finanza».
Al netto dell’inchiesta, abbiamo avuto l’opportunità di entrare nell’albergo del mistero, la cui apertura era annunciata per fine 2018, quindi per fine 2019, poi per la Pasqua 2020. E se l’ultima scadenza è saltata, chiaramente, causa Covid, sulle altre il ragionier Mario Piva spiega: «Fine 2018 è stata una data eccessivamente ottimistica. E per quella per il periodo natalizio dell’anno successivo non eravamo ancora pronti e abbiamo quindi preferito lavorare per la Pasqua successiva. Poi è successo quello che sappiamo».
I costi e la struttura
L’albergo di va Manzoni, letteralmente incastrato tra due condomini, alla fine è costato 24 milioni di euro. Ha complessivamente 82 stanze, due ristoranti (uno dei quali sarà aperto anche a chi non è ospite dell’hotel) e darà lavoro a una settantina di dipendenti.
Varcata la soglia della hall la reception è un bancone in legno ondulato, tra divani, tavolini sempre in legno: «Tutto richiama il movimento delle onde del lago - spiega Piva - Ci siamo rivolti quasi esclusivamente ad aziende locali, per l’arredamento e la scelta delle finiture». Cinque piani di stanze, più un sesto dove c’è il ristorante e la terrazza con una piscina con vista sulla cupola del Duomo.
La stanza più piccola ed economica è al primo piano, quella più grande e costosa all’ultimo: una suite da 200 metri quadrati con piscina privata interna e Spa.
Sotto un autosilo completamente automatizzato di tre piani e 120 posti auto.
Settanta dipendenti
«A ottobre 2019 - racconta ancora Piva - avevamo assunto le figure chiave in vista dell’apertura dell’hotel. L’idea era quella di completare la squadra entro marzo e ad aprile aprire. Avevamo già 280 gruppi turistici dall’Asia pronti a venire, ma già a gennaio i tour operator ci hanno informati che stavano saltando le prenotazioni. E così l’inaugurazione è saltata».
Ora il nuovo obiettivo è maggio: «I tour operator non hanno praticamente pianificato alcunché per quest’anno. Quindi la partenza sarà un po’ un salto nel buio, ma vorremmo comunque aprire». Nel frattempo finiranno gli ultimi lavori (alcune stanze devono essere ultimate), ma il versante più caldo non sarà tra hall e terrazza all'ultimo piano, bensì tra stanze della Procura e uffici della Guardia di finanza.
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