Como: domenica bollente
e la ressa non c’è
Toccati i 34 gradi

Gran caldo, niente pienone ieri in città.Ultime ore in zona gialla e riecco i tuffi “vietati”. Lido, in coda sotto il sole: distribuite bottiglie d’acqua

“Antò, fa ccaldo!”, ricordate quello spot? Faceva proprio “ccaldo”, con due c, come quello che ieri avvolgeva Como (la temperatura ha raggiunto i 34 gradi) facendo sì che, come Antonio e la sua signora, tanti abbiano evitato di raggiungere una città che, comunque, pullulava di gente, ma senza il pienone che una giornata stupenda come quella di ieri faceva presagire.

Era l’ultima domenica “in giallo”: da oggi si entra in zona bianca e tante restrizioni, prima fra tutte il coprifuoco, spariscono. Per qualcuno, per la verità, era sparito già da un pezzo. La domenica, infatti, inizia dalla mezzanotte e a quell’ora, ieri, anche se i locali serravano seguendo le prescrizioni, tanti giovani rimanevano a zonzo, incuranti dei limiti e senza controlli. Nella giornata, invece, poca gente in giro per il centro storico, escludendo le “vasche” delle vie Luini e Vittorio Emanuele II, sempre con un notevole traffico umano. Bar e ristoranti senza pienone, sempre in attesa che si sblocchi la situazione per permettere agli ambitissimi americani di tornare a riversarsi su “Lake Como”: gli spot di George, di Lionel Richie, di tutte le star d’oltreoceano che si fotografano felici dalle nostre parti restano senza conseguenze, per ora.

Alla ricerca del fresco

Tra i punti solitamente più “caldi” per i turisti, niente pienone in funicolare, con pochi gitanti in coda. Viale Geno con il solito passeggio accaldato e incurante di tutto (pochi metri più in là, come leggete in queste pagine, c’è stato un episodio violento alla fermata dei bus, ma nessuno ci ha fatto caso).

Saggiamente i distributori di un celebre energy drink che mette le ali hanno dislocato due graziose fanciulle a distribuire delle lattine gratuite e, soprattutto, ghiacciate, per la gioia di chi si era sdraiato a prendere il sole. Arrivati all’ex “Pizzi” ecco le gare di tuffi (illegali) all’altezza della fontana, come sempre a pochi metri da Bat Spaz.

Nell’attesa della riapertura del Lido, la gente si cambia in auto per uscire direttamente in costume da bagno e andare a sdraiarsi sull’erba. «Ma non c’è un bagno?», chiede un bimbo alla mamma (che non sa che, da quelle parti, in effetti c’è un bagno pubblico, anche se pochi sanno dov’è).

Piscina super richiesta

Raggiungendo l’altra metà della “conca”, i Lido di Villa Olmo funziona a pieno regime anche se, con le misure anti Covid, si dovrebbe dire «a mezzo regime». «Normalmente arrivavamo a ospitare fino a 800 persone al giorno, anche di più – spiega il gestore Maurizio Locatelli – Adesso abbiamo limitato a 400 e il pieno è stato raggiunto già in mattinata prima delle 11. Da allora facciamo entrare due persone alla volta quando ne escono altrettante. Mi spiace per chi rimane ad aspettare sotto il sole: a un certo punto abbiamo distribuito delle bottigliette d’acqua perché il caldo era implacabile».

Altri, naturalmente, preferiscono sdraiarsi al verde del parco di Villa Olmo mentre i due parcheggi – quello di via Cantoni e soprattutto quello in corrispondenza con il lido – sono intasati da automobili che sembrano guidate da persone che hanno improvvisamente dimenticato tutto il codice della strada smarrendo anche la coordinazione necessaria per muoversi in uno spazio angusto. Sarà perché fa “ccaldo”.

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