La proposta di Rapinese: «Como e Lecco unite in un’unica Provincia, conviene a tutti»

L’idea «Più efficienza, peso politico e turismo gestito meglio». E si appresta a formalizzare in consiglio provinciale la richiesta di far partire un confronto con l’Ente lecchese

Riunire, 32 anni dopo la separazione che venne sancita con un decreto del presidente della Repubblica del 6 marzo 1992, le Province di Como e Lecco. È questa la proposta lanciata dal sindaco Alessandro Rapinese durante la festa delle Imprese de “La Provincia” in Camera di Commercio. «Il nostro territorio - ha rilanciato ieri - è alla ribalta nel mondo intero e mi è capitato a Lione, dove rappresentavo il Comune, di parlare con un grosso imprenditore indiano che voleva celebrare il suo matrimonio a Como. Quando gli chiesi quanti abitanti avesse Como disse subito “five” (cinque) e poi fece seguire la parola “millions”, milioni. Avendo sentito parlare così tanto di Como pensava che fosse addirittura più grande di Roma».

E sostiene: «Fu un peccato 32 anni fa separare un’area che aveva continuità territoriale, un lago in mezzo e criticità identiche su tutti i versanti ovvero viabilità, servizi e, soprattutto, con un tessuto imprenditoriale sovrapponibile. Penso alle aziende del territorio che non fanno distinzioni tra Como e Lecco e, magari, hanno sedi operative in più parti e si interfacciano con due Enti e penso a quelli che potrebbero essere gli investimenti delle nostre partecipate raggiungendo una soglia critica che potrebbe aumentare l’efficienza».

Gli ipotetici vantaggi

Rapinese spiega perché ne ha parlato proprio in via Parini: «Ho scelto la Camera di Commercio poiché è già unica e non ho visto né morti né feriti e quando in un confronto con Ezio (il presidente Vergani, ndr) ho lanciato questa mia idea, dopo un paio di minuti di stordimento, c’è stata piena sinergia». Ma quali sarebbero gli aspetti positivi? «Un vantaggio per tutti, iniziando da meno scartoffie visto che ormai a farla da padrona è la tecnologia che non avrebbe difficoltà a gestire una Provincia che arriverebbe a sfiorare il milione di abitanti. Il tema politico vero è che mentre Como sta avendo un boom turistico pazzesco e ad oggi non avrebbe nessun vantaggio apparente nel condividerlo, potrebbe consentire invece un forte sviluppo anche nei territori che sarebbero a tutti gli effetti “Lake Como”. Finché riesci a gestirlo, pianificarlo, armonizzarlo porta vantaggi, ma poi può anche diventare tossico, mentre se condiviso su tutta l’area porterebbe un duraturo vantaggio. Vedere il nostro lago frazionato in due amministrazioni senza un perché è ogni volta un colpo al cuore».

Rapinese poi scherza: «Agli amici lecchesi dico che Manzoni definiva il loro ramo un ramo dell’intero lago di Como e anche se gli sfottò continueranno, insieme potremmo iniziare a risolvere gli stessi problemi che oggi si cerca di risolvere in maniera separata, quindi molto più fragili e deboli».

Un passo ufficiale

Il primo cittadino riconosce ai lecchesi «elevata laboriosità con pragmatismo decisamente superiore a Como, basta vedere le infrastrutture realizzate a Lecco» e poi parla di «opportunità storica» nel ricreare la grande Provincia di Como. Una boutade? Affatto. «Nel prossimo consiglio provinciale presenterò una mozione che chieda al presidente della Provincia di iniziare un percorso di confronto con il presidente della Provincia di Lecco per sondare disponibilità e fattibilità del percorso».

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