Cronaca / Como città
Giovedì 22 Agosto 2024
«Rapinese allergico ai partiti? Solo finché non gli servono i soldi»
La polemica L’assessore Fermi replica alle accuse del sindaco: «Un campione italianissimo del tipico “chiagni e fotti”»
Sale la temperatura della politica comasca dopo le dichiarazioni al veleno del sindaco Alessandro Rapinese nei confronti dell’assessore regionale Alessandro Fermi. «A me dispiace che il sindaco di Como trovi ogni appiglio per non affrontare le questioni nel merito e invece attacchi tutto e tutti – la risposta di Fermi -. Anche questa volta, a fronte di un ragionamento che era generale e andava ben oltre i confini della città si è sentito in dovere di autogiudicarsi, ovviamente in maniera eccellente, a fronte di una pletora di incapaci e buoni a nulla che, a vario titolo, hanno o hanno avuto ruoli di governo. A me, invece, appare un campione italianissimo del “chiagni e fotti”, allergico ai partiti ma poi sempre pronto a sfilarci a fianco quando deve chiedere aiuti e contributi, occasioni in cui il suo civismo immacolato e senza voltastomaco sembra affievolirsi un po’, quando la nausea lascia il posto all’appetito».
E ancora lo attacca anche in vista delle prossime elezioni provinciali, alle quali Rapinese vorrebbe partecipare con una lista: «Mi pare che la sua uscita sia stata nei toni e nei modi completamente fuori luogo, probabilmente distratto dalla presentazione della sua lista alle prossime elezioni provinciali e forse dovrebbe domandarsi come mai il sindaco del capoluogo di provincia faccia così fatica a coinvolgere una settantina di amministratori che sostengano la sua scalata all’amministrazione provinciale». Fermi va all’attacco anche sull’accusa di aver cambiato più partiti: «Spiego, per la prossima volta, al sindaco che io di partiti ne ho cambiato solo uno avendo iniziato da ragazzo la mia storia amministrativa in An che poi è confluita nel Pdl. Pdl che, a propria volta, è tornato a chiamarsi Forza Italia e quindi, fino a qui, sono cambiati i nomi dei partiti, ma io non ho fatto alcuno spostamento. Tre anni fa sono passato da FI alla Lega ed è stato il mio unico spostamento. Mi auguro, quindi, che cambi le camicie un po’ più spesso (Rapinese l’aveva accusato di cambiare i partiti «con la stessa rapidità con cui io cambio le camicie», ndr)». Fermi conferma infine l’aiuto di Regione sui grossi temi: «Io e Rapinese abbiamo due modi di approcciare l’amministrazione e la politica molto differenti e questo suo livore nulla sposta rispetto, ad esempio, al tema di Muggiò che è un’opera di interesse comunale e sovracomunale e per la quale qualora ci sia la possibilità mi darò da fare per portare risorse sul mio territorio. Questo è il mio modo di intendere la rappresentanza e gli interessi dei cittadini e non lo cambio certo di fronte a gratuite e inutili dichiarazioni a sproposito del sindaco pro tempore di Como». Ieri è intervenuto anche Sergio Gaddi, citato dal primo cittadino. «Com’era prevedibile, il sindaco è già in pieno stato confusionale. Paralizzato dai danni che sta facendo e dalle sue promesse mancate, frigna sull’eredità del passato che aveva spergiurato di conoscere, ma tace in malafede su tutti i cantieri che derivano dalle giunte precedenti, balbetta imbarazzanti visioni della storia da terza elementare e dimostra ogni giorno che passa la sua spaventosa ignoranza amministrativa, il tutto condito dalle solite bugie e dalle stucchevoli sparate per coprire la sua totale incapacità».
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