Servono soldi per metterlo in sicurezza: e il faro resta chiuso (almeno fino a luglio)

Monumenti Si potrà godere della vista dalla terrazza panoramica ma non visitarne l’interno - L’assessore: «L’obiettivo è quello di farsi trovare pronti per il bicentenario voltiano nel 2027»

Il faro voltiano rimarrà chiuso al pubblico fino a metà luglio, a meno di ulteriori intoppi. Si può arrivare alla terrazza panoramica, da cui si ha una vista mozzafiato, ma non è possibile visitare l’interno arrivando fino alla sommità del monumento costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani.

La chiusura era scattata dopo Pasqua in accordo tra l’amministrazione di Como (proprietaria del faro, un regalo della città al genio del suo concittadino Alessandro Volta a cento anni dalla sua morte) e quella di Brunate (proprietaria invece del terreno dato in concessione a Como valida per altri tre anni e della scalinata di accesso). Sono stati recentemente potenziati anche gli autobus per arrivare al faro che, però, al momento e ancora per qualche settimana non sarà visitabile.

Sul tavolo ci sono due questioni da risolvere: la convenzione per la gestione (scaduta nel 2020 e ora da rifare completamente che va a definire incassi, rendicontazione, eccetera) e alcuni lavori di manutenzione per garantire una prima messa in sicurezza. «È in corso di definizione la convenzione con il Comune di Brunate – spiega l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi Enrico Colombo – e abbiamo dato un incarico in edilizia acrobatica per un primo intervento di sistemazione di alcuni punti del monumento in modo da poter riaprire. Per il restauro complessivo, che contiamo di fare per le celebrazioni del 2027 (per il bicentenario della morte di Volta e i cento anni del faro, ndr), ci vorranno circa 400mila euro. Cifra di cui non possiamo disporre ora ed è per questa ragione che faremo queste piccole manutenzioni subito in modo da consentire nuovamente le visite».

È possibile che venga messo un limite al numero di persone presenti contemporaneamente all’interno del faro, cosa che finora non era mai stati fatta.

Il monumento è stato analizzato nel complesso per avere una stima di quanto costerebbe un restauro completo (i 400mila euro di cui parla Colombo) anche in ottica futura. Non è infatti pensabile celebrare i 200 anni della morte di Volta e il centenario del faro lasciandolo nelle condizioni attuali (basta guardare l’intonaco esterno per capire le condizioni in cui si trova). Nelle scorse settimane anche il sindaco di Brunate Simone Rizzi aveva auspicato un intervento radicale poiché, aveva sottolineato, «si sta parlando di un monumento che deve essere valorizzato in quanto è a pieno titolo nel circuito voltiano e che sarà indubbiamente protagonista delle celebrazioni del 2027». Fra tre anni, infatti, le celebrazioni voltiane segneranno anche l’opportunità di mettere il più possibile in rete i luoghi dello scienziato comasco e non soltanto quelli in città.

Il faro è una torre ottagonale alta 29 metri e all’interno c’è una scala a chiocciola di 143 gradini che permette di raggiungere due balconate circolari: la prima si trova poco sopra il portone d’ingresso mentre la seconda è all’esterno della lanterna da cui si vede Como, il primo bacino e le Alpi. Proprio la particolarità dell’interno ha portato le amministrazioni a fare delle valutazioni anche sul contingentamento degli ingressi (attualmente si pagavano 3 euro per i ticket interi).

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