Rapinese attacca sulla scuola di via Perti: «Scandalo, non vedo l’ora di chiuderla»

Le scelte del Comune I genitori fanno ricorso al Tar, ma il sindaco non arretra. Anzi, alza i toni - «Non si fanno più figli, dovrei lasciare le stesse sedi? Critiche solo per speculazione politica»

«La scuola di via Perti è uno scandalo a cielo aperto e non vedo l’ora di chiuderla». Con queste parole forti il sindaco Alessandro Rapinese è intervenuto su Etv parlando del nuovo ricorso al Tar (dopo quello, perso dall’amministrazione, per la chiusura del nido Magnolia) annunciato dal Comitato genitori per le elementari Sauro e per la materna Carluccio di via Volta.

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«Fine nobile: sostenere in futuro il sistema scolastico»

Il sindaco ha detto che il ricorso al Tar «è un diritto, viva la giustizia, qualunque sia il risultato». E ancora: «Noi l’abbiamo fatto con un fine assolutamente nobile che è quello di poter sostenere in futuro il sistema scolastico. Abbiamo la coscienza pulita e messo a norma due scuole con l’antincendio. Altre quattro le abbiamo finanziate con milioni e, anziché pensare alle nostre campagne elettorali facendo fuochi d’artificio, stiamo sistemando scuole, musei e impianti sportivi. Ho dimostrato di saperlo fare, a differenza di chi ha governato da quando ci sono le normative antincendio».

Nel piano predisposto dal Comune e autorizzato (come per tutte le altre Province lombarde) dalla Regione è prevista, per il prossimo anno scolastico, la chiusura delle due scuole in centro storico (elementari di via Perti e asilo di via Volta), l’asilo di via Varesina (che viene trasferito all’ex nido Nuvoletta) e quello di piazzale Giotto (accorpato alla primaria di via Isonzo). A queste, l’anno successivo ne seguiranno altre due mentre di ulteriori due plessi è già stata decretata la chiusura un anno fa.

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«Meno scuole, ma in ordine. Quaranta non sono a norma»

Le polemiche non si fermano e la vittoria al Tar dei genitori dei bimbi del nido Magnolia ha dato nuove motivazioni anche per la battaglia per salvare via Perti e via Volta. I giudici amministrativi avevano ravvisato l’«incompetenza» della giunta e che la decisione avrebbe dovuto essere presa dal consiglio comunale. Su questo dal sindaco non è arrivata alcuna retromarcia, anzi, ha già dichiarato a più riprese l’intenzione di portare il provvedimento per la chiusura del Magnolia in consiglio nei primi mesi del prossimo anno.

Rapinese ha parlato in tv di «quaranta scuole non a norma» evidenziando come non ci siano soldi per ristrutturarle tutte («qualcuno non capisce che non possiamo sistemarle tutte, per quanto possa essere un bravo sindaco, non sono Babbo Natale che sfiora una scuola e si sistema sola», ha ironizzato). E ha anche posto l’accento sul calo demografico: «Figli non se ne fanno più rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta - ha detto - ma vogliamo tenere lo stesso numero di scuole per scaramanzia? Se fossi stato un classico politico di serie C, essendo via Perti e via Volta in centro, dove vivo, non le avrei chiuse. Non mi importa, io voglio sistemare questa città in modo che dopo di me quanto meno non possano essere fatti gli stessi errori del passato. Meno scuole, ma in ordine. Invece si parla per pura speculazione politica, via Perti è uno scandalo a cielo aperto e non vedo l’ora di chiuderla e mi auguro che non ci siano cavilli che consentano di ritardare. Io sono un amministratore che agisce con giudizio».

E ha chiuso: «Non inseguo il consenso, agisco per quello che secondo me è il bene della città. A fine mandato vedremo il popolo cosa dirà».

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