L’infermiere era in malattia. Filmato mentre gioca a calcetto

Il caso Professionista del Sant’Anna finisce alla commissione disciplinare - Punito con 7 giorni senza stipendio. «Non c’erano gli estremi per licenziare»

Como

Va a giocare a calcio durante la malattia, infermiere pizzicato tramite social network.

Mentre al Sant’Anna si discute ancora dell’infermiere accusato di aver commesso in reparto 14 furti, medici e colleghi chiacchierano anche di un altro infermiere dalla condotta forse non impeccabile. Il professionista sanitario in questione, mesi prima, era rimasto a casa qualche giorno in malattia, presentando come previsto il normale certificato medico. Solo che prima di rientrare in servizio è andato a giocare una partita di calcio.

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Sanitari e ospedale si sono però accorti del fatto perché la sfida a pallone interna a un torneo è stata ripresa e pubblicata online, con fotografie e video sui social network, tutto materiale che poi è circolato in rete. Dunque, viste le immagini, all’infermiere è stato chiesto conto rispetto a quanto accaduto una volta tornato in reparto. La vicenda è andata avanti a lungo, coinvolgendo come immaginabile la commissione disciplinare. Lui si è appellato ai sindacati prima, poi ha dato mandato ad un legale. Nello specifico l’infermiere avrebbe disputato la partita di pallone durante l’ultimo giorno di malattia utile prescritto dal medico di medicina generale, dunque a ridosso del ritorno al lavoro. Fatto sta che alla fine non sussistevano secondo la stessa ex azienda ospedaliera gli estremi per licenziarlo; norme alla mano il lavoratore comunque non l’ha passata liscia, l’Asst Lariana ha applicato quando doveva secondo il regolamento.

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La questione ha sollevato perfino alcuni interrogativi giuridici circa la possibilità di praticare dell’attività fisica durante la malattia, come pratica sana per tornare in forma, una argomentazione non così semplice da sostenere. In merito ci sono però diversi precedenti dibattuti nei tribunali italiani e nelle corti riguardo la liceità di svolgere lo stesso alcune iniziative ludiche e sportive compatibili con alcuni tipi di malattia. Si tratta comunque di dubbi che non hanno salvato l’infermiere, fotografato sul campo di calcio durante un torneo invece che a letto a casa. Come sanzione quindi ha ricevuto una sospensione pari a sette giorni, senza ricevere il compenso previsto dallo stipendio. Questa curiosa vicenda, i cui fatti risalgono come precisato a diversi mesi fa, si è poi conclusa con il ritorno dell’operatore nel reparto in cui è impegnato ogni giorno.

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