Cronaca / Como città
Lunedì 06 Gennaio 2025
Como, lavori nelle scuole: pronte a partire opere per 15 milioni di euro
I progetti Il piano del Comune per l’edilizia scolastica - Messe a norma due strutture, cantieri in corso o al via in altri cinque plessi e nella palestra di via Cuzzi
Una parte di lavori sono già stati conclusi, ma il maxi piano di interventi sulle scuole per complessivi 19 milioni (a cui vanno aggiunte altre opere e le future manutenzioni ordinarie annuali) è per i tre quarti ai blocchi di partenza.
Sul totale dei fondi messi a disposizione sono stati infatti già conclusi lavori per 4,6 milioni di euro, un quarto del totale. Due le scuole in regola con le normative antincendio (dal settembre scorso) e, al completamento della pianificazione, lo saranno altri sei istituti. Si tratta della Ugo Foscolo, delle scuole di via Giussani e via Majocchi, nido di Lora, via Spallanzani e via Mantegazza a cui si aggiunge la palestra di via Cuzzi (in collaudo).
Manutenzioni e razionalizzazioni, con la scia di polemiche e i ricorsi al Tar per il nido Magnolia (accolto in quanto la competenza è stata dichiarata del consiglio e della giunta) e quelli annunciati per l’asilo Carluccio di via Volta e la primaria di via Perti, sono alla base della linea guida dell’amministrazione Rapinese. Meno scuole aperte, ma sicure e a norma. «Quando mi sono insediato – commenta il sindaco Alessandro Rapinese - non c’era una sola scuola che potesse dirsi a norma. Due le abbiamo già sistemate e consegnate e, se mi lasciassero lavorare senza pretestuose battaglie, continueremmo con questo metodo a spron battuto. Da sempre il nostro mantra è stato di eliminare il “terzo mondo” scolastico nel quale Como negli ultimi decenni è piombata e per farlo la rivoluzione passa da razionalizzazione e pesantissimi investimenti».
I 19 milioni di euro previsti vanno dagli adeguamenti prescritti (in qualche caso da diverso tempo) da Ats ai fondi dati direttamente ai singoli dirigenti scolastici e fino a opere in larga parte finanziate con fondi Pnrr (richiesti dall’amministrazione Landriscina) per il nuovo polo dell’infanzia di via Longhena che, da solo, vale 5,4 milioni di euro. Il primo cittadino chiarisce che «per poter raggiungere l’obiettivo abbiamo ribaltato ogni cassetto di Palazzo Cernezzi contenente monetine e lo stiamo ancora facendo e la prova della nostra meticolosità è che, solo nel 2024, abbiamo rivisto il piano assunzionale tre volte investendo ogni risorsa possibile per assumere e meglio qualificare nostri dipendenti. Solo a dicembre questo ha consentito di assumere otto tecnici. Arrivare a questi risultati non ha nulla a che vedere con la disponibilità di soldi, ma significa aver riorganizzato completamente la macchina dall’interno. Macchina che ora ha iniziato a girare a 200 all’ora».
Rapinese parla di «rinascimento dell’edilizia scolastica, che non porta benefici solo agli studenti, ma ad esempio anche ai fruitori delle palestre. In queste ore non vedo l’ora di riconsegnare le palestre di Rebbio alle centinaia di sportivi del quartiere».
Imprevisti, con cantieri in ritardo o non partiti, ci sono. «Al di là della volontà politica e della tenacia della giunta e della qualità degli uffici - dice il sindaco - a volte capita, come capitava anche nella mia professione prima di essere eletto sindaco, che il risultato possa subire dei ritardi in funzione dei rapporti con le imprese che, come per i politici, non sempre mantengono la parola data in fase di gara. Ma anche in questi casi, quando è capitato, abbiamo proceduto con la massima fermezza nel monitorare in modo stretto gli affidamenti e, forse, questa è la parte più complessa».
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