L’Irpef scende da 0,74% a 0,7%. Il Pd attacca: «Favoriti ancora i redditi alti»

Tasse Due gli emendamenti presentati in aula dai Democratici: «Nessuna tutela per chi vive in condizioni di fragilità». Il sindaco: «In giro per l’Italia non c’è un Comune che riduce le tasse»

Il consiglio comunale ha approvato l’abbassamento dell’addizionale Irpef dello 0,04 (passando dallo 0,74% allo 0,70%).

I consiglieri dem Patrizia Lissi e Stefano Legnani hanno presentato due emendamenti «a parità di minor gettito complessivo per il Comune»: il primo consisteva nell’aumento della fascia di esenzione dall’addizionale da un reddito di 15.000 euro annui a 18.500. «Questo avrebbe risparmiato l’imposta a qualche migliaia di famiglie meno abbienti, con un risparmio di oltre 100 euro» spiegano Lissi e Legnani.

Il secondo emendamento invece chiedeva l’introduzione di aliquote progressive all’addizionale, così spiegate dai consiglieri: «Questo avrebbe consentito un risparmio per tutti, anche per chi si trova nello scaglione più alto, ma sempre con un maggiore beneficio per i redditi bassi». Entrambi gli emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza (hanno votato a favore solo i dieci consiglieri di minoranza presenti in aula).

Il sindaco Alessandro Rapinese ha commentato le richieste di emendamento così: «Stavo guardando che in tutti questi anni di governo Pd, dalla tredicesima legislatura in poi, il problema non lo avete mai toccato. Poi vedo che l’amministrazione Lucini ha portato questo sistema che ora definite “ingiusto”. In giro per l’Italia non c’è un Comune che riduce le tasse. Con questa esenzione siamo il secondo Comune in Lombardia, tra i capoluoghi, e il più basso come Irpef addizionale».

Alla riduzione Irpef tutti i consiglieri, comprese le minoranze, hanno votato comunque a favore. «La riduzione delle tasse è pur sempre positiva, motivo per cui abbiamo comunque votato a favore della delibera - specificano Lissi e Legnani - La maggioranza ha preso la decisione di non voler venire incontro alle famiglie in difficoltà, scegliendo invece di favorire i redditi più elevati. Si tratta di una ben precisa scelta politica, anche perché è la terza volta che l’amministrazione Rapinese si muove in questa direzione, nonostante in città abbia aumentato tutti i costi: dai posteggi, agli asili, passando dai servizi cimiteriali. Questo dimostra come l’attuale maggioranza non intenda minimamente tutelare le persone che vivono le situazioni di maggiore difficoltà».

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