Cronaca / Como città
Martedì 10 Dicembre 2024
Medici di base in fuga: «Affitti troppo cari anche per gli studi»
Sanità Vicino al lago 2mila euro, a Borghi 1.500. «Aprire un’attività in città comporta costi proibitivi. L’unica è dividere le spese con qualche collega»
In città non arrivano nuovi medici, colpa anche del caro affitti.
Il problema delle case a prezzi sostenibili che mancano per tanti professionisti del pubblico e del privato, dagli infermieri agli insegnanti, è cosa nota. Ma il tema investe anche i medici di famiglia, che non trovano locali per i loro ambulatori.
«È un disastro – commenta Lorenzo Giorato, medico con lo studio vicino al lago – sono 1.500, anche 2mila euro al mese d’affitto. L’unica è dividere le spese con i colleghi della stessa rete, da soli non è fattibile. Aprire una studio a Como città comporta dei costi proibitivi. Fuori è diverso, nei paesi più piccoli, considerati meno attrattivi, ci sono sistemazioni molto convenienti se non gratuite offerte dai Comuni».
Lo stipendio dei medici non cambia in base alla località. In media un medico di famiglia guadagna circa 4.300 euro lordi al mese, circa 2.700, 3mila netti. Quota che varia secondo il numero di assistiti, se si superano 1.750 pazienti la cifra sale. Ma come spese ogni medico può dover sostenere anche 2mila euro di uscite al mese, tra affitto, strumenti, personale, anche se una quota viene rimborsata dall’Ats.
«Il problema grosso del capoluogo sono gli ambulatori, che sono difficili da trovare e sono molto cari – dice Raffaella Petruni, medico che riceve in via Leoni – I paesini rimasti senza curante offrono spazi a prezzi modici. Prendere in affitto dei locali da mettere a norma è già molto complicato. Infatti in città andata in pensione la dottoressa Elisabetta Setti non sono arrivati sostituti, dunque ci è stato chiesto di aumentare il massimale degli assistiti da seguire. Io ho accettato e devo occuparmi di 2mila pazienti». Tanti: il rapporto non dovrebbe superare i 1.500 pazienti. Ma è così per sempre più medici.
«L’impianto d’aerazione, i servizi igienici, l’ingresso facilitato, bisogna superare tante pur giuste normative – aggiunge il dottor Gabriele Guanziroli – succede anche quando un nuovo medico subentra negli stessi ambulatori già usati da altri colleghi». Un ambulatorio medico con due studi e due servizi (uno per i disabili) costa al mese circa 1.800 euro in città zona lago, circa 1.500 a Como Borghi.
«Molti nuovi medici rifiutano la città per questo motivo – dice Mirko Lombardi, pediatra con lo studio in via Borgovico – il mio ambulatorio è davvero piccolo, ma trovare qualcosa a prezzi accettabili non è affatto facile».
Il caro affitti non è il solo problema. «Carenza di vocazioni, incarichi burocratici – ragiona Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – per gli affitti degli ambulatori la soluzione è la medicina di gruppo. Condividere gli ambulatori garantisce un lavoro d’équipe, una migliore presa in carico, più facili sostituzioni e meno spese. Comunque pur restando a favore della capillarità della nostra presenza sul territorio, in via temporanea per un incarico provvisorio una nuova dottoressa ha iniziato a visitare alla Casa di Comunità di via Napoleona, penso sia una buona opportunità da studiare». Una parziale ma importante apertura.
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