Palazzine Aler inagibili, trasferiti gli inquilini: «Ma noi ci stiamo bene»

Via San Bernardino Consegnata pochi giorni fa la notifica a una quindicina di residenti, fra cui due di 90 e 97 anni - «Siamo qui dal ’57. Da sistemare solo l’impianto elettrico»

La notifica con cui Aler ha annunciato la necessità di trasferimento ai residenti (una quindicina di nuclei tra cui una famiglia con tre figli piccoli) dei civici 32 e 32a di via San Bernardino da Siena, a Camerlata, è stata recapitata il 25 novembre. «La informiamo che a seguito di sopralluoghi effettuati - si legge nella raccomandata - è stata evidenziata la necessità di procedere alla mobilità degli inquilini dello stabile dove lei risiede, poiché le condizioni del medesimo non rispondono alle caratteristiche di sicurezza e salubrità necessarie per garantire la salute di chi vi risiede».

Delle due palazzine, una si affaccia sul viadotto dei Lavatoi, motivo per cui alcuni dei residenti del civico 32 erano stati coinvolti in un contenzioso con il Comune, (risolto a loro favore dal Tar), per la ricollocazione (ancora non avvenuta) dei pannelli fonoassorbenti sulla strada, rimossi durante la costruzione del parcheggio per la stazione unica di Camerlata nel 2022.

Un episodio ricordato in consiglio comunale dalla consigliera Patrizia Lissi del Pd: «La mancanza di salubrità per cui vengono trasferite queste persone non è che è data dall’assenza di quegli stessi pannelli? Non c’è forse in questa decisione una certa ostilità nei confronti di chi ha cercato di tutelarsi?». Sospetto cui ha risposto il sindaco Alessandro Rapinese: «Adesso il fatto di aver offerto case perfettamente ristrutturate a inquilini che vivevano in abitazioni come da lei descritte in altre occasioni, non è un merito ma una colpa. Paghiamo trasloco e tutto il resto. Forse è da un po’ che non passa in via San Bernardino da Siena: quando ci va provi a chiedere cosa significa per loro trasferirsi in una casa nuova».

Per cinque inquilini che hanno ricevuto la notifica di Aler. Vittoria Colombo, 97 anni, Rosanna Mornata, 9 anni, Vilma Checchi e Augusto Mornata, una coppia di 75enni, e Emanuele Caso, 60 anni, l’idea di trasferirsi in una casa nuova non è però delle più gradite. «Noi da qui non ce ne vogliamo andare» dichiarano all’unisono.Le loro abitazioni, senza crepe o tracce di umidità, in certi casi da poco ristrutturate, a spese degli inquilini, non sembrano mostrare in apparenza gravi segni di ammaloramento.

«L’impianto elettrico sarebbe da sistemare, così come le serrature - sottolinea Danilo Ferrario, figlio di una delle residenti - Ma qui mia mamma vive bene dal 1957 e a 90 anni non può affrontare un trasferimento in un altro quartiere, magari senza parcheggio per poterla venire a trovare o senza una stanza per la badante». Disperata anche la signora Colombo: «Ho pianto tutto il giorno quando l’ho saputo. E dire che il sindaco in campagna elettorale era venuto qui promettendoci di rifare il cancello. Ora dove ci manda?».

«Sono venuti a ottobre i tecnici dell’Aler, ma nessuno del Comune si è fatto vivo - continua Caso - Forse tutto si collega ai nostri ricorsi sui pannelli fonoassorbenti. Ma noi, da qui, non vogliamo andare via: non ci manca nulla».

© RIPRODUZIONE RISERVATA