
Cronaca / Como città
Giovedì 27 Marzo 2025
Attese troppo lunghe al Pronto soccorso. Pazienti in calo: -16%
Sanità Ci sono pochi posti letto e manca personale: dal 2019 si sono registrati 7.500 accessi in meno. «Per casi lievi attendi anche 12 ore: molti l’hanno capito»
Il Pronto Soccorso del Sant’Anna nel 2024 ha registrato 7.500 accessi in meno rispetto al 2019.
Dopo il vuoto provocato dalla pandemia il principale reparto di emergenza urgenza Comasco ha visto un lento aumento dei pazienti diretti in Pronto soccorso, ma siamo lontani dalle cifre viste fino a cinque anni fa. Eppure il Pronto soccorso è quasi sempre catalogato come sovraffollato, con un conseguente allungamento dei tempi d’attesa. Per gli esperti il vero nodo è la mancanza di letti nei reparti, ci fossero più posti per ricoverare i medici potrebbero visitare più persone.

Numeri alla mano nel 2019 gli accessi totali nel Pronto soccorso generale del Sant’Anna sono stati 47.202. Come detto durante il Covid si è creato un vuoto, 31.371 accessi nel 2020, quasi soltanto traumi maggiori e pazienti positivi. Poi l’inizio della lenta risalita: nel 2021 34.790 accessi, nel 2022 36.785, nel 2023 38.898 pazienti. L’ultimo bilancio relativo al 2024 calcolato dall’Asst Lariana porta gli accessi a quota 39.713. Di anno in anno quindi il numero di persone che bussano direttamente alle porte dell’ospedale sale, rispetto al 2021 sono 4.923 i pazienti in più che sono entrati in Pronto soccorso. Ma il Sant’Anna non fronteggia più la mole di cittadini che invece vedeva fino al 2019, rispetto a quell’anno il calo è attorno al 16%. Ciò nonostante le difficoltà nel reparto che apre le porte dell’ospedale sono aumentate.
I tempi d’attesa non sono migliorati, tra il 2019 e il 2023 la coda è cresciuta in media di due ore, quattro in caso di successivo ricovero, sono circa dieci ore dal triage alle dimissioni. Il conteggio del 2024 è in fase di elaborazione, promette l’Asst Lariana.
Per i grandi anziani sopra agli 80 anni è noto che le attese sono più lunghe. Il rischio è disorientare e scompensare queste persone fragili. Negli anni la quota di over 80 entrati al Pronto soccorso del Sant’Anna non è cresciuta, anzi rispetto lo scorso anno è diminuita, rappresentano il 15,6% dei pazienti complessivi. Occorre ricordare che in totale circa sei pazienti su dieci visti dal reparto di emergenza urgenza sono codici considerati minori, non urgenti, che non andrebbero trattati in ospedale.
Tra notti e festivi però sul territorio manca un filtro. Il Sant’Anna ha aperto da inizio anno un ambulatorio dentro al Pronto soccorso per curare i soli casi lievi, il servizio però non funziona perché mancano per coprire i turni, la carenza di sanitari è un altro punto debole.
A registrare la grande fuga dei pazienti dal Pronto soccorso sono per primi i medici di base: «Da anni ripetiamo di andare in Pronto soccorso solo se necessario – dice Marco Fini, storico medico di famiglia comasco – La gente è stata educata e sa che per problemi di poco conto rischia di aspettare 12 ore. Chi invece va in ospedale per un accertamento oggi preferisce pagare i privati e fare subito esami e controlli. Anche questi aspetti contribuiscono al calo degli accessi».
«Il problema è articolato, ma l’ostacolo maggiore è la mancanza di posti letto per ricoverare i pazienti - commenta Alessandro Riccardi, medico presidente della Società italiana emergenza urgenza -. Eseguiti esami e visite entro le otto ore stabilite, ciascun malato che aspetta un letto rallenta di 12 minuti ogni nuovo accesso. Un medico che al mattino si trova in consegna 10-15 pazienti fermi tra cartelle cliniche e controlli, non ha modo di curare altre persone. Certo, tanti pazienti hanno bisogni non urgenti e dovrebbero andare negli studi dei medici. Ma si tratta di richieste legittime in mancanza di altre risposte sul territorio dove ci sono attese lunghe più di tre mesi per prenotare».
Il problema della mancanza di letti è già stata sottolineata in passato dall’attuale primario del Pronto soccorso Roberto Pusinelli, come pure dalla nuova e dalla precedente direzione dell’Asst Lariana. «I numeri dei Pronto soccorsi torneranno nel tempo vicini ai livelli pre pandemia – dice ancora Riccardi - ma le attese peggioreranno senza nuovi posti letto nei reparti per ricoverare i malati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA