Como, raffica di furti alle barche dei pescatori: venti serbatoi rubati in un mese

La denuncia Colpi in serie nel porticciolo di Tavernola, alla darsena di Villa Olmo e al “Marina 2”. Marelli (Aps Como Fipas): «Grande preoccupazione»

È allarme in città e nel primo bacino per una serie di furti - almeno 20 quelli ad oggi segnalati dai pescatori dilettanti all’Aps Como Fipsas - che stanno interessando le imbarcazioni da diporto (per lo più “Open” da pesca) con un obiettivo ben definito ovvero prelevare i serbatoi removibili della benzina.

Il copione

Il modus operandi è sempre lo stesso ovvero telo scoperto nella parte posteriore, tubi tranciati e serbatoi che spariscono in men che non si dica. Si tratta di furti mirati considerato che, secondo i racconti in presa diretta di chi ha subito questi furti, i salvagenti e le altre dotazioni di bordo non vengono minimamente prese in considerazione.

Soltanto in un paio di casi sono state rubate anche attrezzature da pesca. La mappa di queste razzie va dal porticciolo di Tavernola - dove è stato segnalato anche il furto di un’imbarcazione - a Villa Olmo sino a “Marina II” senza dimenticare alcune darsene private.

A riassumere quanto sta accadendo e lo sconforto degli appassionati di pesca ci ha pensato Marco Marelli, consigliere dell’Aps Como Fipsas.

«C’è grande preoccupazione tra i nostri associati e non solo. Siamo nell’ordine di due-tre furti di serbatoi alla volta - le sue parole -. Io stesso ho dovuto fare i conti, in zona Villa Olmo, con due serbatoi rubati. Spiace perché questo fenomeno, in essere da almeno un mese a questa parte, non sembra allentare la presa. Insieme al serbatoio se ne vanno anche 25-50 litri di benzina, a seconda della capienza e del numero di serbatoi presenti. Nel contempo registriamo anche danni ai teli e così alle strutture di supporto dei serbatoi stessi. Mi riferisco ai tubi tranciati e ai lucchetti, che sulla carta dovrebbero evitare episodi come quelli che stiamo raccontando, manomessi. Spero e mi auguro che le forze dell’ordine intervengano al più presto, confidando anche nell’ausilio dei sistemi di videosorveglianza».

La difesa

A proposito di telecamere, nella zona di Villa Olmo, a ridosso delle imbarcazioni, i pescatori si starebbero organizzando in proprio, così da avere informazioni in tempo reale - soprattutto la sera tardi e la notte - su eventuali visite sgradite.

Nel frattempo, il livello d’allerta da giorni è alto e l’invito è a segnalare tempestivamente a carabinieri, questura o comunque alle forze di polizia e così alla polizia locale eventuali presenze indiscrete. Come anticipato poc’anzi si tratta di furti mirati, realizzati da persone che ben conoscon cosa si cela sotto i teli delle imbarcazioni.

Negli anni, peraltro, sono più volte cambiati gli obiettivi finali di queste razzie. Inizialmente nella zona della Tremezzina e del Porlezzese a sparire erano stati i motori fuoribordo. Poi le indagini dei carabinieri aveva assicurato alla giustizia i responsabili, provenienti dall’Est Europa. Successivamente si era passati alle dotazioni di bordo. Ora l’obiettivo in città e nel primo bacino si è spostato sui serbatoi.

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