Rifiutano le vaccinazioni obbligatorie: Ats multa 111 famiglie, solo 28 pagano

Sanità Il 3,5% degli alunni delle scuole comasche si sottrae all’obbligo imposto fino ai 16 anni - Le sanzioni vanno da 100 a 500 euro. «Ma il numero di chi non è in regola sta diminuendo»

Il 3,5% degli alunni non si sottopone alle vaccinazioni obbligatorie.

Prima della pandemia, alla luce dei progressivo calo delle coperture vaccinali e del riaccendersi di diversi focolai, è stato introdotto l’obbligo vaccinale a livello nazionale all’atto dell’iscrizione nelle scuole e negli asili fino ai sedici anni. Sono dieci le vaccinazioni obbligatorie da fare nella prima infanzia (contro poliomielite, difterite, tetano, epatite, pertosse, influenzaB, morbillo, rosolia, parotite, varicella).

A tal proposito dal 2021 ad oggi l’Ats Insubria nel Comasco fa sapere che, fatti i dovuti controlli tramite l’Asst Lariana e condiviso un percorso per il recupero dell’obbligo con gli interessati, «sono 111 le pratiche notificate procedibili con emissione di sanzione» e che «per 28 di queste è pervenuto il pagamento, pari al 25% del totale». Per i restanti controlli l’iter è in corso. Si tratta quindi di quasi una trentina di sanzioni all’anno, di cui circa un quarto vengono pagate.

Di contro però è vero che le coperture sulla prima infanzia dalla pandemia in poi sono migliorate. Le nuove direzioni dell’Ats Insubria e dell’Asst Lariana stanno molto puntando sulla prevenzione, anche in tema di vaccinazioni. «Negli ultimi tre anni il numero dei minori individuati come non in regola, ovvero mancanti di una o più vaccinazioni, è andato progressivamente diminuendo – scrive Ats Insubria - anche in virtù delle azioni di sollecito e recupero attivate dai centri vaccinali delle Asst non solo a seguito di questo controllo di legge, ma previste di routine in continuità durante l’intero anno solare. Ai nostri controlli nel 2021 risultavano non in regola il 5,3% degli iscritti; nel 2022 il 4,1% e nel 2023 il 3,5%». Il 3,5% degli alunni a Como e provincia corrisponde a circa 2.500 minorenni, in totale la popolazione scolastica di tutta la provincia dalle materne conta quasi 75mila bambini e adolescenti.

«Ogni anno, nel periodo da marzo a giugno Ats provvede a verificare la posizione vaccinale dei minori – scrive ancora l’ente - residenti e non residenti nel territorio iscritti al nuovo anno scolastico, avente inizio nel successivo mese di settembre. Le scuole e gli asili nido trasmettono gli elenchi degli iscritti in modalità protetta tramite piattaforma regionale dedicata. Il controllo avviene, solo per le dieci vaccinazioni obbligatorie, incrociando i dati con quelli dell’anagrafe vaccinale». Introdotto l’obbligo molte famiglie contrarie all’inizio hanno tentato di mettere in campo strategie per evitare comunque la vaccinazione. Occorre dire che una quota pur piccola di bambini è esonerata.

Ogni anno però i dirigenti scolastici trasmettono gli elenchi alle ex aziende sanitarie quindi le Ats restituiscono i nominativi dei non adempienti che non hanno particolari motivi per essere esonerati. Dunque entro l’estate le famiglie devono presentare la documentazione comprovante la vaccinazione, l’esonero o la domanda di vaccinazione. Sotto ai sei anni, senza obbligo scolastico, l’iscrizione decade, i bambini non possono frequentare i nidi. Sopra è prevista una sanzione da 100 a 500 euro.

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