Como: Salita San Donato
I cinghiali ormai arrivano tra le case

La segnalazione arrivata dalla lettrice non è l’unica: è capitato, infatti, diverse volte, negli ultimi tempi, che i residenti di salita San Donato vedessero i cinghiali a pochi metri dalle loro case, attratti dai contenitori dei rifiuti.

Una presenza che, specie in questo periodo, potrebbe non costituire un’eccezione, come confermato dal comandante della Polizia provinciale Marco Testa. «Purtroppo – aggiunge – è diventato abbastanza normale. Siamo nel picco della popolazione dei cinghiali ed è appena cominciato il prelievo venatorio. Ormai è un fatto noto che i gruppi, le “famigliole” o le femmine abbiamo soggiornato a ridosso dei nuclei abitati e abbiano deciso di restare lì, senza avventurarsi nel bosco. Sono ghiotti dei resti degli alimenti umani, specie dove i contenitori non sono a prova degli animali selvatici. Sono attratti dalle risorse che non troverebbero in montagna». Muovendosi di notte e, forse, complice la quiete dei mesi scorsi, si sono abituati a restare. Di solito, i cinghiali scelgono una zona dove sia possibile avere una via di fuga verso i boschi e le montagne. Genericamente, cercano valli fresche e umide, magari con la presenza di acqua. Per quanto riguarda la pericolosità, Testa aggiunge che «di solito, quelli che soggiornano a ridosso degli abitati non sono pericolosi poiché temono l’uomo. Sono un fastidio e un problema, lo sappiamo, però non parlerei di pericolo o allarme. Appena notano qualcosa, tornano a rifugiarsi».

Per quanto riguarda la categoria dei mammiferi ungulati, in questo periodo la Polizia provinciale ha messo a punto diversi recuperi di animali morti o feriti. «Il cinghiale è un animale difficile da censire – conclude - sappiamo dove si verificano i problemi perché riceviamo le segnalazioni. Privilegiamo gli abbattimenti di controllo dove è messa a rischio la percezione della sicurezza pubblica».n A. Qua.