Cronaca / Como città
Sabato 11 Maggio 2024
Como, sesta volta in A: e non come comparsa
La storia Le promozioni azzurre nella massima serie. Da quella nel dopoguerra a quella degli indonesiani
Sarà la sesta volta del Como in serie A, nella sua storia. Tante? Poche? Curiosa domanda. Non c’è una risposta, Certo, numericamente abbastanza poche per sapere che siamo di fronte a un evento eccezionale. In tutto fanno 13 campionati di serie A disputati. Due volte il Como è riuscito a starci per diversi anni consecutivi (quattro nell’immediato dopoguerra e poi cinque negli anni ottanta), le altre tre volte è stato un mordi e fuggi o quasi.
Numeri
Due anni di massima serie dopo il grande salto del 1980, una immediata retrocessione dopo le promozioni del 1975 e del 2002. Il che significa che solo due volte il Como è riuscito a scrivere una storia lunga da serie A. Poche. Due volte in cui il Como riuscì a sistemarsi anche a metà classifica, settimo nel 1949-50, ottavo nel 1950-51 con Varglien allenatore. E addirittura nel settembre del 1951 il Como fu per una domenica in testa alla classifica, cosa unica nella sua storia. Era il periodo in cui il pubblico accoglieva la squadra con il grido “Italia, Italia” perché società che aveva scelto di non utilizzare giocatori stranieri, come invece facevano le altre.
La seconda volta fu tra il 1984 e il 1989, cinque anni di A, con la stagione di Mondonico a fare il solletico alle grandi, stagione chiusa al nono posto. Interessante anche un altro dato. Il Como tornò in A la seconda volta nel 1975, 22 anni dopo l’ultima apparizione. Poi ci tornò nell’80, 4 anni dopo la retrocessione; ancora nel 1984, 2 anni dopo la precedente apparizione in A (la retrocessione fu nel 1982), e ci tornò nel 2002, dunque 13 anni dopo. E adesso sono 21 anni di attesa. Ventuno anno significa che per una certa fetta di spettatori del Sinigaglia di oggi sarà una novità assoluta. E poi per tornare indietro all’ultima vera apparizione duratura del Como in A, bisogna andare a 35 anni fa, giacché quella di Preziosi fu un bagliore nel buio. Per la prima volta, però, il Como ci va con la netta sensazione (che però può essere fallace) di avere tutto per organizzare una duratura presenza nella massima serie, il che rappresenta una novità epocale.
Innovazione
Per due volte il Como andò in Serie A, nel 1949 e nel 1975, frutto anche di un sistema di gioco rivoluzionario (prima il sistema, poi la prima zona olandese), mentre negli Anni Ottanta la novità fu l’esplosione di un settore giovanile all’avanguardia. Anche adesso c’è qualcosa di speciale: il progetto tecnico e sportivo in linea con l’evoluzione del calcio, uno staff all’avanguardia, una mentalità che sposa le filosofie che vanno per la maggiore nei club che stanno dominando in Europa. Il resto è emozione, e la mettiamo per ultima perché la più bella. L’urlo “Serie A- Serie A” è una dolce melodia, un ritornello molto raro per una provinciale. Per questo a urlarlo al Sinigaglia in questi giorni, è stato anche commovente e struggente. Specialmente se urlato da un pubblico che a un certo punto ha temuto di non potersi più rialzare dalla melma dei campionati inferiori.
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