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Sanità Introdotte nuove regole all’ospedale Sant’Anna per limitare il numero di persone nel delicato reparto: «Tuteliamo la sicurezza dei pazienti e degli operatori»
Como
Stop ai parenti dentro al Pronto soccorso del Sant’Anna.
La situazione secondo i sanitari è difficilmente gestibile, troppe persone nei periodi di maggior afflusso si aggirano nel reparto di emergenza anche nei locali dove l’accesso è consentito ai soli pazienti. Solo le persone con disabilità, gravi fragilità oppure i minori possono sempre essere accompagnati da un parente, uno soltanto come accade nella maggioranza degli ospedali. Le nuove regole vogliono garantire il corretto svolgimento delle attività di cura e una maggiore sicurezza.
«Il Pronto Soccorso è la struttura che garantisce il trattamento specializzato delle emergenze-urgenze - sottolinea il direttore generale dell’Asst Lariana, Luca Stucchi -. Questa misura è necessaria per tutelare la sicurezza dei pazienti e del personale e per garantire un ambiente di cura adeguato». «È doveroso, per i pazienti e per il personale, creare un ambiente confortevole e meno caotico - osserva la dottoressa Brunella Mazzei, direttore sanitario di Asst Lariana -, gli ingressi dei parenti seguiranno la gravità della situazione clinica del paziente e queste nuove regole, come detto, non riguarderanno mai i pazienti strettamente dipendenti dai loro caregiver».
Obiettivo: introdurre un operatore addetto alla comunicazione con le famiglie anche nella fascia notturna
Occorre ricordare che da febbraio dalle 7 alle 21 al Sant’Anna nelle sale d’attesa del Pronto soccorso è stata introdotta una nuova figura, un operatore addetto alla comunicazione a volte non agevole tra pazienti, familiari e ospedale. L’obiettivo dell’Asst Lariana è coprire presto questo servizio anche durante la fascia notturna. «Le informazioni sullo stato di salute saranno trasmesse dal personale medico – precisa l’ex azienda ospedaliera - ma l’operatore potrà comunicare in maniera puntuale il percorso assistenziale e si coordinerà con i volontari dell’associazione “Amate” presenti in Pronto Soccorso e con i servizi socio-assistenziali per eventuali necessità in caso di persone particolarmente fragili o prive di un adeguato contesto familiare/relazionale», Anche le visite dei parenti nei reparti di degenza, ampliando gli orari, sono stati nei mesi scorsi contingentati, non possono arrivare insieme troppi familiari. Di recente al Sant’Anna per garantire maggiore sicurezza sono state installate delle telecamere di sorveglianza in Pronto soccorso e Psichiatria direttamente collegate con le forze dell’ordine, che il personale può anche contattare direttamente tramite un pulsante, oltre al servizio di vigilanza già presente. Una novità prevista da un accordo con la Questura.
A proposito di presenze poco consone un altro fenomeno sottolineato dai sanitari come pure dai pazienti è la presenza frequente di senzatetto che dormono sdraiati sulle panchine della sala d’attesa. La prima nuova saletta ricavata sulla destra prima del triage accoglie spesso persone in evidente difficoltà, a volte ubriachi e in condizioni psicofisiche poco stabili.
Più in generale in questa prima parte dell’anno l’Asst Lariana ha cercato di ridisegnare gli spazi interni del Pronto soccorso per ricavare più metri e sistemare meglio barelle e pazienti. Adesso ci sono due sale d’attesa. Una per i pazienti che attendono la visita di fronte all’infermiere specializzato che effettua il primo controllo e decide della priorità. L’altra poco prima dedicata a tutti gli accompagnatori.
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