“Mantide”, svolta nel processo: risarcimento per una vittima

Tribunale È solo uno dei nove narcotizzati e derubati da Tiziana Morandi - Un giovane si è costituito parte lesa. La donna ha sempre negato le accuse

Svolta nel processo di Appello alla “Mantide della Brianza”, Tiziana Morandi, che si è aperto ieri mattina a Milano. Dopo mesi di muro contro muro tra accusa, difesa e parte civile, la difesa della comasca di 48 anni – con l’avvocato Angelo Leone – ha infatti lasciato intendere la volontà di risarcire l’unica parte lesa che si è costituita in aula rispetto alle nove che erano state indicate dalla procura.

Leggi anche

Si tratta di un ragazzo di 28 anni di Trezzo d’Adda, per cui l’avvocato della Morandi ha incassato la disponibilità per un risarcimento che deve tuttavia ancora essere concordato. Per questo motivo entrambi le parti hanno chiesto al giudice del tempo per parlarne, con l’udienza che è stata quindi rinviata a dicembre.

Una volontà, quella risarcitoria, che potrebbe portare ad uno sconto di pena rispetto ai 16 anni e 5 mesi da cui si parte. È questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’udienza che si è svolta ieri mattina nel palazzo di giustizia meneghino, dove è in corso il processo di appello alla giovane cresciuta nel quartiere di Rebbio e, dall’estate del 2022, finita in una brutta vicenda giudiziaria. La donna è stata arrestata dai carabinieri monzesi (Tiziana Morandi viveva a Roncello) in quanto accusata di aver narcotizzato con le benzodiazepine e poi o derubato o rapinato le proprie vittime, contattate o per dei massaggi o per delle millantate raccolte fonti per scopi benefici.

Nove erano le presunte vittime di quella che i media hanno ribattezzato la “Mantide della Brianza”. La loro età varia da un minimo di 27 ad un massimo di 84 anni.

Secondo l’accusa, le vittime più giovani venivano incastrate dopo aver preso appuntamenti per massaggi (contatti che spesso avvenivano su Facebook), mentre i più anziani sarebbero stati circuiti con la scusa delle già citate raccolte fondi. A tutti però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe alla fine stata offerta una bevanda contenente benzodiazepine, farmaco che porta ad assopirsi. Quando le vittime si riprendevano, la presunta “Mantide” aveva già portato a termine il proprio colpo.

Passo solo annunciato

Tiziana Morandi è in carcere da luglio del 2022. In questi due anni intercorsi ha sempre negato ogni accusa, sostenendo che erano i suoi clienti che fraintendevano quelle che avrebbero dovuto essere solo sedute di massaggi e non si altro.

Tuttavia, i giudici non solo non le avevano creduto – definendola nelle motivazioni della sentenza di primo grado come una «bugiarda» con una «spiccata tendenza alla menzogna» - ma avevano anche deciso di infliggerle una pena più alta di quella che aveva chiesto l’accusa, 16 anni e 5 mesi (per una ventina di capi di imputazione) rispetto ai 15 chiesti. Ieri mattina si doveva ripartire con l’appello, ma sul tavolo è stata messa la volontà di risarcire l’unica vittima presente in aula. Un passo per ora solo annunciato che ha ottenuto dai giudici il tempo necessario per renderlo concreto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA