Cronaca / Como città
Martedì 17 Dicembre 2024
Como tra le 11 province in cui si vive meglio. Soprattutto se anziani
Il nuovo dossier Nella classifica della “Qualità della vita” il nostro territorio si piazza undicesimo sui 107 italiani - Bene la voce sicurezza, male la disuguaglianza di reddito
A Como la qualità della vita non è niente male, soprattutto se si è anziani. Lo raccontano i numeri della classifica “Qualità della vita 2024” curata da IlSole24Ore. Una classifica di vivibilità dei territori italiani, in cui Como è all’11° posto: il risultato migliore dal 1990 (primo anno della ricerca).
Nel calcolare la qualità della vita delle 107 province, vengono considerati ben 90 indicatori. I dati a cui si fa riferimento vanno dal 2024 - per i più aggiornati - al 2022. Sul podio della Lombardia, dietro al primato di Bergamo, ci sono rispettivamente Monza e Cremona. Segue Como, che supera Milano e, in fondo Pavia.
Tutte le voci
Ma la vittoria più importante di Como è essere la seconda migliore provincia italiana e lombarda in cui trascorrere la vecchiaia. L’anno scorso il posto era il settimo: ora davanti c’è solo Trento, mentre Bergamo resta più di dieci righe sotto. Se la qualità della vita per i comaschi over 65 è così alta, lo si deve principalmente all’ottima speranza di vita e alla presenza diffusa degli orti urbani. Gli anziani comaschi curano le malattie croniche e rimangono attivi nel settore non profit. Leggendo i risultati del report, si scopre però che Como non è una provincia particolarmente “vecchia”. Ogni 100 giovani ci sono 196 anziani, mentre la media nazionale ne conterebbe 218. Si vive bene da anziani, ma anche da bambini, con Como al 16esimo posto, dietro a Sondrio e Lecco. Ad aiutare sono i grandi giardini scolastici e l’alto numero di bambini che praticano sport. Pesa in negativo il basso numero di progetti pnrr per l’istruzione avviati dal 2022. I risultati sono ottimi anche quando si parla di giustizia e sicurezza. I dati, che stavolta si riferiscono al 2023, raccontano di una Como in cui si “litiga” poco (se si conta il numero di cause civili) e si delinque meno della media nazionale. Il furto più diffuso è quello in abitazione, per cui ci sono 365 denunce ogni 100mila abitanti. Numeri molto bassi invece per le truffe informatiche, anche se molte potrebbero non essere state denunciate. I reati più comuni rimangono quelli legati alla produzione e al consumo di stupefacenti (per cui la provincia è 91esima).
C’è poi un altro ambito in cui Como ha performato particolarmente bene, ed è quello ambientale. Dopo Pavia, è la provincia con la rete di acqua potabile più efficiente ed è al 4° posto per euro pro capite spesi per le riqualificazioni energetiche, un dato che fa pensare a una larga adesione alle misure del Superbonus110.
Le note dolenti
Nella pagella di fine anno, Como riceve però qualche insufficienza. La performance peggiore in assoluto è nella disuguaglianza di reddito netto (104° posto): c’è tanta differenza tra la popolazione più ricca e quella più povera. Molto male anche per il settore immobiliare. Sotto la lente dei ricercatori ci sono i canoni medi d’affitto, un indicatore che si fa sentire nelle tasche dei comaschi e che abbassa la qualità della vita dei giovani. Como, che è 103esima in Italia per convenienza degli affitti, è anche la provincia messa peggio di tutta la Lombardia. A pesare sul reddito pro capite non sono solo i canoni d’affitto, ma anche il prezzo medio di vendita al metro quadro, che è salito del +5,2% rispetto al 2023. Si registra una performance poco brillante anche nel campo sanitario. Nel Comasco si contano 23 medici specialisti ogni 10mila abitanti, mentre la media nazionale è di 31. Un discorso simile vale anche per i pediatri, carenti nell’ultimo anno. I numeri sono bassi anche quando si parla di bar, cinema e ristoranti (escluso il cibo a domicilio). Che sia un dato inaspettato o meno, secondo la classifica, a Como ce ne sono troppo pochi. E così la provincia scende al 101° posto.
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