Villa Olmo, tutti stesi sui prati: ignorato il divieto del Comune

La giornata A decine accampati sull’erba, primi bagni al Tempio Voltiano - È il ritorno della bella stagione: tra Pasqua e i Ponti sarà di nuovo invasione

Bentornata primavera, bentornati picnic, bentornati prendisole svolazzanti e plaid anche dove non si potrebbe. Sono bastati 18 tiepidi gradi, domenica, per rinfrescarci la memoria. Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo pure metterci comodi: sarà un’altra stagione infernale.

A partire dai divieti, che non si capisce mai se è un problema di segnali che non si vedono, o se è un problema di interpretazione o ancora se chi dovrebbe leggerli semplicemente se ne frega. Risultato: sul prato di Villa Olmo centinaia di persone - in larga misura giovani e giovanissimi, molto spesso stranieri - del divieto di calpestare le aiuole si sono fatti un baffo riservando all’erba del parco lo stesso trattamento riservato qualche centinaio di metri più in là anche all’erba accanto al Tempio Voltiano, dove in realtà li calpestio non è precluso, mentre invece lo è fare il bagno, e se qualcuno pensa che sia comunque ancora presto per parlarne, beh si sbaglia di grosso. Le foto taggate #lakecomo parlano chiaro: per provare a immergersi ai giardini o a Villa Geno non è mai troppo presto, e anche qui viene sempre da chiedersi se ci sia un diffuso problema di interpretazione dei divieti, ribaditi da cartelli installati quasi dappertutto. Impressionante, in ogni caso, quanto la massa si senta onnipotente. Il numero è forza, e che numero. Domenica, tra tarda mattinata e primo pomeriggio, si è rivisto il “serpentone” infinito di visitatori in infradito incamminati lungo la scalinata della stazione San Giovanni e di lì lungo via Gallio verso il centro città. Difficile trovare tavoli disponibili per pranzo nei dehors, un viavai costante anche dalla stazione di Como Lago e nei locali di viale Geno.

Non risultano sanzioni, almeno per questo primo weekend, senz’altro non per le violazioni del divieto di calpestare il prato (un provvedimento peraltro sgraditissimo ai tanti che si chiedono a cosa servano i prati di un parco pubblico se non per sedercisi a contemplare il panorama), meno che mai per il divieto di tuffarsi. Se tutto andrà come andrà previsto, e se non pioverà, il prossimo weekend sarà ancora più “intasato”. Per non parlare della Pasqua alle porte e dei ponti di primavera. Bentornata bella stagione. Rimpiangeremo l’inverno? Chissà.

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