Confindustria: «Sul futuro Sinigaglia no a veti preventivi: bisogna collaborare»

L’intervista Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como: «La società è ambasciatrice della città e lo stadio sarà un luogo iconico»

Il futuro dello stadio Sinigaglia è un tema che coinvolge tifosi e cittadini, ma anche le imprese del territorio. Lo racconta il presidente di Confindustria, Gianluca Brenna, in questi giorni di grande entusiasmo in città.

C’è entusiasmo anche tra le associazioni di categoria: saranno toccate da questo progetto?

Questo progetto riguarda un pezzo della città importante e che finirà per coinvolgere gli stakeholder, quindi è giusto che anche le associazioni di categoria dicano la loro, perché sono e saranno coinvolti. Anzi, dico di più... Abbiamo una grande fortuna: la società del Como 1907 è in ascolto degli interessi e dei punti di vista degli stakeholder già da un po’ di tempo.

Quindi c’è già stato un confronto con Confindustria?

È avvenuto nelle fasi preliminari, nel periodo dell’ascolto degli stakeholders, e in quell’occasione abbiamo espresso le nostre considerazioni.

Ora che il concept dello stadio è stato diffuso, le va di raccontare anche a noi che impressione ne ha avuto?

È chiaro che lo stadio in quella posizione è qualcosa di invidiabile. Ed è altrettanto chiaro che lo stadio lì si prende un pezzo importante della città. Lo si vede già ora da Brunate: guardando verso lo stadio si vede come sia inserito in un’area che è uno spaccato importante e su cui bisogna intervenire avendo bene in mente il territorio circostante e avendo un’idea chiara del futuro che può avere.

I proprietari del Como 1907 lo hanno chiaro?

Sì, siamo di fronte a una duplice opportunità. Da un lato, si sta parlando di mettere mano finalmente a un’area di grande pregio che ha bisogno di un intervento. E poi c’è la volontà della società di investire su un bene che, bisogna ricordarlo, non è della società stessa, ma del Comune, dei cittadini

I dettagli del progetto restano ancora fumosi, ma la presentazione del concept del futuro Sinigaglia ha permesso ai cittadini di avere un’idea più chiara di come sarà l’impatto sul quartiere. Ci sono aspetti che l’hanno colpita più di altri?

Si intuisce che la pedonalizzazione di viale Puecher può essere un’opportunità per la città di riappropriarsi di un’area pedonale. Questo credo sia un aspetto di grande rilievo.

Dunque si dice ottimista?

Sì, penso sia opportuno essere positivi in questo momento. Essere positivi vuol dire però anche essere disponibili a collaborare, visto che la società è aperta alla collaborazione e al dialogo.

Però c’è anche chi ha paura...

C’è la paura - mi pare di poter riassumere così le critiche avanzate finora - che il luogo possa essere snaturato.

Ed è una paura che sente di condividere?

Bisogna avere ben chiara la storia e l’identità di questo pezzo di città. Dal rendering si può cogliere poco il dettaglio, ma è molto apprezzabile la disponibilità al confronto della società, quindi trovo inutile fare barricate preventive.

Tra gli effetti che si spera avrà il futuro Sinigaglia, c’è anche il rilancio della visibilità di Como. Varrà anche per il tessuto economico e imprenditoriale?

La società sportiva è ambasciatrice del territorio. Ora che il Como è in serie A viene continuamente citato, lo vediamo in televisione e sui giornali e questa è un’opportunità. Un’opportunità non solo per la città, ma anche per le aziende del territorio, che si può tradurre in varie sponsorizzazioni e collaborazioni e tante altre modalità.

Il metodo scelto dal Como 1907 è quello del dialogo con tutti gli attori in campo. Può diventare un esempio per altri temi cittadini?

Il metodo è sicuramente quello che va nella direzione giusta. Non posso che auspicare che venga adottato anche in altre situazioni. Per me, personalmente, e per Confindustria Como è irrinunciabile.

Può essere quindi un metodo “contagioso”?

Ci auguriamo che, grazie alla partecipazione di tutti a un dibattito costruttivo e arrivando a un risultato positivo, il metodo possa essere davvero contagioso per tanti altri temi importanti che riguardano il nostro territorio.

Silvia Prandelli di Populous ha detto che il nuovo Sinigaglia sarà sia uno dei luoghi da vedere in città che un luogo da cui vedere la città. Cosa pensa di questa affermazione?

Credo siano vere entrambe le cose. La mia visione personale, e sottolineo personale, è questa: il Sinigaglia è inserito in una cittadella sportiva di epoca razionalista, quindi, alcune delle peculiarità che presenta devono essere mantenute. Questo è importante. Poi però bisogna dire che uno stadio, quando è bello e iconico, come è accaduto per esempio a Madrid con il Santiago Bernabeu, diventa un punto di attrazione turistica. La posizione del Sinigaglia lo renderà sicuramente un luogo da vedere, ma sarebbe meraviglioso anche poter vedere la città dallo stadio.

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